Cronaca

Minacce a pm e poliziotti, indagini e reazioni

BRINDISI- Nessun riferimento ad un caso specifico, ma la “richiesta”, virgolettato d’obbligo, di una giusta sentenza. Se per il Procuratore Capo della DD di Lecce Cataldo Motta “potrebbe trattarsi di criminalità organizzata”, per il mondo della politica dubbi ce ne sono pochi. Tante, invece, le reazioni alle minacce recapitate via posta al sostituto procuratore Milto De Nozza e a tre poliziotti , tra cui il capo della Squadra Mobile Alberto Somma. Tutte di condanna e solidarietà.
Il deputato Sel Toni Matarrelli, nello schierarsi al fianco dei “servitori dello stato” si dice pronto a sollecitare il vicepresidente della Commissione Antimafia Claudio Fava “ad indirizzare una maggiore e concreta attenzione verso le intricate vicende della nostra provincia”.

E se il senatore del Pdl Pietro Iurlaro parla di “terrorismo”, il Comune di Brindisi, per voce del sindaco Consales, è convinto che “che simili atti non interromperanno in nessun modo il lavoro di affermazione dei principi di legalità e di giustizia”.

Solidarietà e condanna anche da Centro Democratico, Pd, Fli e Sì Democrazia che, però, avverte.“La solidarietà non basta”. Piuttosto, scrive il movimento che in consiglio comunale fa riferimento a Roberto Fusco,” I rappresentanti politici e istituzionali del territorio, ed i cittadini tutti, si facciano promotori di un’azione forte presso il Governo, affinché si possa affrontare con la necessaria urgenza e con idonei mezzi il fenomeno della criminalità a Brindisi, diffondendo la cultura della legalità, sul solco dei principi e dei valori della nostra Costituzione”.

Intanto, proseguono le indagini atte a identificare la fonte delle minacce e dei proiettili calibro 7.65, due per ognuno dei due plichi.

Se, come dice Motta, si tratta davvero di criminalità organizzata, il gesto appare quasi disperato nella sua gravità. Accentrare le attenzioni sulle frange del territorio, per altro tutt’altro che in forma, non fa che alzare il livello dell’attenzione. Di certo, pensare di intimorire campioni di legalità come De Nozza, Somma e lì ispettore Di Nunno, appare più che utopico.

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