BRINDISI- La criminalità alza il tiro. E lo fa con i vecchi metodi di una volta, e, cioè, a suon di minacce e intimidazioni via posta. Mittente, ovviamente, sconosciuto. Destinatari, invece, ben noti alle cronache.
Si tratta dei buoni, non certo dei cattivi. Delle buste contenti proiettili minacce sono state inviate, infatti, al sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza, al capo della squadra mobile Alberto Sommae all’ispettore capo della sezione antiracket e antirapina Giancarlo Di Nunno. I plichi, due, sono stati bloccati alle poste di Bari e ora sono sotto sequestro.
Un episodio gravissimo, che evidenzia, forse più delle cronache recenti, il clima di tensione che si respira a Brindisi.
Il prefetto Nicola Prete, immediatamente informato, ha quindi convocato il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, ora chiamato a stendere una strategia atta a fronteggiare questo improvviso innalzamento dell’asticella voluto, con ogni probabilità, dalla criminalità organizzata. Che non si tratti del gesto di un mitomane lo dimostrerebbe il contenuto dei plichi: Non solo i proiettili, non solo le intimidazioni scritte, ma anche riferimenti specifici ad operazioni, sentenze e indagini.
A cornice di ciò, minacce neppure troppo velate alle famiglie dei destinatari, da sempre in prima fila nella lotta al crimine. La notizia arriva, per altro, a margine di una settimana difficile, condita dall’incendio auto e gli spari contro il bar di famigliari del pentito Giuseppe Passaseo. Rivelazioni, quelle del collaboratore, finite negli atti del processo al clan dei fratelli Brandi, nei prossimi giorni di nuovo in aula per l’appello.