SAN CESARIO- 73 persone che da un anno e mezzo sono in mobilità . Ed ora sta per sfumare anche quella. Passa il tempo ma l’immagine, desolante, degli interni di quello che era l’ipermercato Billa di San Cesario non cambia, da quando la società tedesca Rewe, detentrice del marchio, ha lasciato le attività nel sud Italia.
E non cambia, anzi aumenta, la rabbia dei dipendenti che adesso si sentono abbandonati anche dalle istituzioni e dagli stessi sindacati. Perchè è arrivato il momento in cui si sentono drammaticamente soli. Per circa la metà di loro, per quelli cioè che hanno meno di 40 anni, la mobilità cesserà presto. “Ma tanto -dicono- quelle liste di mobilità sono carta straccia”. La denuncia si riferisce al fatto che, negli ultimi mesi, sono stati aperti a lecce diversi centri di grande distribuzione. Nuove realtà e nuove assunzioni, senza che nessuno sia stato pescato dalle liste di mobilità .
E ancora: il 6 settembre scorso, con una lettera che la uiltucs ha indirizzato a Loredana Capone ed a Leo Caroli, è stato chiesto un nuovo incontro istituzionale. Dopo tre giorni una risposta è arrivata, via mail, dall’assessore regionale allo sviluppo economico, che si impegnava a parlare subito con la task force per fissare una data. Poi, il silenzio.
Ad oggi, la licenza commerciale è stata restituita al Comune di San Cesario e la speranza dei dipendenti di tornare al lavoro sfuma sempre più ogni giorno che passa perchè non si sa più nulla neanche di possibili acquirenti interessati all’immobile, di proprietà della milanese Aedes. Più che di immobile, bisognerebbe parlare di una carcassa, all’interno della quale sono aperti solo il bar e la rosticceria. per il resto, il capannone, sventrato, svuotato, è diventato in più di un’occasione, rifugio dei senzatetto.