Cronaca

Rischio PPTR, anche l’Ikea corre ai ripari

BARI- Effetto PPTR, anche l’Ikea corre ai ripari: una parte dell’area del futuro stabilimento dell’azienda svedese è stata colpita dai vincoli di inedificabilità del piano paesaggistico territoriale regionale. Il costruttore leccese Carlo Caiffa minimizza “è un’area di minimo conto nel progetto complessivo”, ma il legale Saverio Sticchi Damiani conferma di essere al lavoro da tempo e prevede di depositare in regione entro la fine della prossima settimana le osservazioni per liberare le aree.
Andiamo con ordine. E’ noto che Ikea Retail, il braccio immobiliare del colosso svedese dell’arredamento, ha acquistato venti ettari di terreno in agro di Lecce: aree agricole per le quali si ha in animo di chiedere una trasformazione urbanistica, per renderle edificabili e costruire quindi la filiale salentina di Ikea, il cui punto vendita più vicino è a Bari. Ma tutti i progetti di questo tipo devono ora passare ad un nuovo vaglio, quello del PPTR, il piano redatto da Angela Barbanente la cui approvazione definitiva bolle nella pentola della regione puglia. E che già nelle sue prime avvisaglie ha stroncato moltissimi progetti, apponendo su terreni che si presumevano edificatori vincoli di inedificabilità legati alla qualifica di boschi o di pascoli delle aree.

Cosa è successo all’area Ikea? Questo è il foglio del PPTR relativo all’area di lecce nel quale sono riportati i vincoli botanici, quei famosi boschi e pascoli che tanto stanno facendo discutere. Questo è un dettaglio sull’abitato di lecce delimitato – lo vedete – dall’anello delle tangenziali. Questo è il triangolo formato dalla tangenziale est, a destra, dalla superstrada di maglie, a sinistra e da via vecchia Lizzanello, in alto.

E questo è il dettaglio dell’area specifica appartenente all’Ikea: come vedete una parte di questi 20 ettari è toccata dalle macchie gialle, ovvero dai vincoli di inedificabilità delle aree a pascolo. C’è un’ampia zona a forma di triangolo, lungo e stretto, attiguo alla tangenziale est e poi un’altra area triangolare più ridotta, nella parte sud dell’area. Per il generale contractor di ikea a lecce, il costruttore leccese Carlo Caiffa, si tratta però di zone marginali. “Non è assolutamente un problema – assicura – le aree interessate a questo vincolo sono minime e in ogni caso non impediscono l’edificazione dello stabilimento. Tenendo conto poi – precisa Caiffa – che il progetto di una filiale leccese di Ikea, se si realizzerà, è in calendario per il 2018: questa discussione, insomma è prematura”.

Prematura o no, un fatto è sicuro: le osservazioni alla regione Puglia per azzerare anche quelle aree minimali di vincolo e consentire l’edificazione dell’Ikea leccese sono quasi pronte. Le sta mettendo a punto Saverio Sticchi Damiani, amministrativista di grido e legale di Caiffa. Perché, giusto per ricordare un dato, solo l’acquisto delle aree è costato quasi cinque milioni di euro. E, come disse l’intermediario immobiliare dell’epoca, quei terreni non sono stati certo comprati per piantarci le patate. Per cui Ikea, di fronte al rischio PPTR, avrà pensato che rimandare è bene, ma premunirsi è meglio.

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