GINOSA- Sono giorni questi a Ginosa di sopralluoghi, conteggi per la stima dei danni, rilevazioni nelle campagne ma anche di confronti e paragoni rispetto a quanto accaduto due anni fa con l’alluvione del marzo 2011.
Argomenti pronti a finire anche sul tavolo della Prefettura di Taranto in un vertice proprio per fare il punto della situazione sugli eventi che hanno provocato morte e danni in tutto il versante occidentale della provincia, tra Ginosa, Castellaneta e Laterza. Al vertice presieduto dal Procuratore Capo Francesco Sebastio, erano presenti, il Sostituto Procuratore Ida Perrone, titolare del fascicolo relativo all’evento calamitoso, nonché i Comandanti Provinciali di Taranto dei Carabinieri, Col. Daniele Sirimarco e dei Vigili del Fuoco, Ing. Giampietro Boscaino.
Inevitabile pensare alla notte tra l’1 e il 2 marzo 2011. Circa 400 vite furono salve per miracolo. Ma l’esondazione del Bradano e l’alluvione trascinarono in mare e nel fango case, mobili, attrezzature da lavoro, mezzi in ogni genere e ancora decine di animali. Ed oggi, a due anni fa rabbia ritrovarsi di fronte alle stesse scene.