Cronaca

Assaltarono portavalori: nel sacco il commando dei rapinatori

TARANTO- Associazione a delinquere, rapina, porto e detenzione illegali di armi, furto, ricettazione e violenza privata. Queste le accuse che hanno fatto finire nel sacco 4 persone, sottoposte per ora solo a fermo giudiziario dalla Polizia di Taranto. Le indagini svolte da personale della Squadra Mobile, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e supportate anche da attività tecniche, sono state avviate in seguito al cruento tentativo di rapina, commesso lo scorso 2 maggio, nei pressi di Monteiasi ai danni di un furgone portavalori che trasportava circa 1.500.000 euro.

L’assalto, condotto da un commando armato di almeno 5 persone, fallì dopo un lungo conflitto a fuoco grazie alla pronta reazione delle guardie giurate e all’immediato intervento di alcune Volanti della Polizia.

I 4 tutti già noti alle ffoo sempre per rapine particolarmente violente sono:

DORNO Gilberto, di San Giorgio J.(Ta) di anni 56;
BARBATI Pasquale Felice, di San Giorgio J.(Ta)di anni 46;
DEMICHELE Luigi, di Carosino(Ta) di anni 42;
MASTROPIETRO Michele, di Carosino(Ta) di anni 47;

I fermi della mobile sono arrivati giusto in tempo per evitare un ulteriore assalto, accuratamente pianificato da alcune settimane, a un furgone portavalori destinato a prelevare l’incasso settimanale presso un grande ed affollato centro commerciale del tarantino.

Nell’assalto al furgone portavalori del 2 maggio scorso sulla strada provinciale Monteiasi-Carosino, i malfattori speronarono il mezzo blindato con un altro furgone e spararono alcuni colpi a scopo intimidatorio con un fucile a pompa nei confronti delle guardie giurate dell’istituto di vigilanza. La rapina fallì perchè i banditi, nonostante l’utilizzo della fiamma ossidrica, non riuscirono a scardinare il furgone portavalori e furono costretti a fuggire. Prima di allontanarsi, i malfattori incendiarono le quattro autovetture che avevano utilizzato per recarsi sul posto e il furgone impiegato per speronare il mezzo della Sveviapol.

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