LECCE- C’è anche il leccese 30enne Luigi Intrepido tra le persone arrestate dai carabinieri di Torre Annunziata con l’accusa di truffa con le ricariche su postepay.
Il leccese è ritenuto la mente del gruppo. Era lui che fingendosi maresciallo dei carabinieri riusciva a raggirare le sue vittime: negozianti che effettuavano le ricariche dopo una telefonata da parte del sedicente maresciallo e che finivano poi nelle tasche della banda. Un giro d’affari stimato dalla Procura di Torre Annunziata nel napoletano in almeno 30mila euro mensili.
Sono 11 le persone finite in carcere ritenute a vario titolo responsabili di avere dato vita a un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale, finalizzata alla commissione di truffe, sostituzione di persona, indebito utilizzo di carte di credito e falsità ideologica.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime, titolari di tabaccherie e edicole, ricevevano una telefonata da un uomo «con innate capacità persuasive ed affabulatorie – scrive il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico – che, qualificandosi come maresciallo dei carabinieri riusciva a ottenere ricariche di denaro on line anche di valore superiore ai 1.000 euro».