Politica

I “Cuperliani” chiedono a Piconese un passo indietro per lasciare spazio a Rampino o Venuti

LECCE– La proposta di Zacheo, di creare una linea univoca anche a livello provinciale tra chi appoggia Cuperlo, è stata accolta dai sostenitori del candidato dalemiano. Buona parte della ‘vecchia guardia’ ha trovato unità su questa candidatura alla segreteria del partito nazionale. Nel Salento renziani e sostenitori di Cùperlo hanno cominciato la loro battaglia nei circoli e sul territorio. La prima mossa del gruppo salentino che sostiene Cùperlo è stata una riunione in cui si è deciso di chiedere esplicitamente a Salvatore Piconese, unico candidato ufficiale per la corsa alla segreteria del Pd, di fare un passo indietro, per lasciare spazio a un nome condiviso, da scegliere tra Alfonso Rampino e Remigio Venuti. Alla riunione hanno preso parte molti big del partito: Zacheo, Abaterusso, Salvatore Capone e altri. Alcune indiscrezioni, però, parlano di nuovi dissidi nel gruppo cuperliano, perché l’area più vicina a Frisullo vorrebbe sostenere Salvatore Bianco.

Piconese avrebbe dichiarato che Renzi è il candidato giusto per vincere le elezioni politiche, anche se lui probabilmente voterà Cùperlo. Il sindaco di Uggiano ha annunciato che non solo eviterà di ritirarsi, ma con un’iniziativa pubblica lancerà la sua candidatura, perché ritiene che il Pd salentino sia ormai un partito da ricostruire, senza radicamento sul territorio, incapace di valorizzare le risorse umane.

I sostenitori del candidato nazionale di area dalemiana apprezzano il progetto di un partito forte e democratico e credono che il sindaco di Firenze potrebbe portare solo a una deriva leaderista e liberista.

Ma Renzi nel Salento ha conquistato molti personaggi della ‘vecchia guardia’, Maniglio e Rotundo in primis, che firmano un comunicato in cui chiedono l’adesione dei circoli leccesi all’area renziana. Il gruppo salentino per Matteo Renzi dipinge un partito in pieno disfacimento: “Il Pd è un partito liquido, con pochi tesserati, con molti circoli che hanno chiuso, con moltissimi dove non si registra alcuna attività”. I renziani salentini chiedono“rinnovamento e un ricambio radicale del gruppo dirigente, ponendo fine alla fase della chiusure su se stessi e delle sconfitte”.

Per i seguaci del sindaco di Firenze, un partito in queste condizioni, con pochissime tessere non può permettere che le primarie provinciali siano chiuse ai non tesserati. Una posizione che hanno anche altri aspiranti candidati, ma che oggi rischia di essere solo uno spot, visto che le regole sono già state stabilite a livello nazionale.

 

 

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