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23 anni di amore per il Lecce: attacco pretestuoso a Telerama

LECCE- 1220 puntate di elogi, critiche, confronti, dibattiti ma sopratutto passione per i colori giallorossi. 23 anni di amore solo per amore con unico vero obiettivo: difendere colori, maglia e bandiera. 23 anni in cui abbiamo intercettato gli umori della piazza e raccontato successi, sconfitte, retrocessioni, promozioni, delusioni, gioie e dolori. MAI però abbiamo visto il nostro Lecce sprofondare così in basso! Una critica sana, come quella che da sempre contraddistingue Piazza Giallorossa, non può che essere costruttiva e fungere da stimolo per contrastare rassegnazione e torpore.  PER AMORE SOLO PER AMORE: forza società, forza mister, forza ragazzi… FORZA LECCE!

Il Lecce a zero punti dopo cinque partite fa notizia. Il Lecce di Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo fanalino di coda del campionato di Prima Divisione. Un incubo.

Il risultato sportivo fa parte del calcio, trovarne le cause, le responsabilità, le soluzioni pure. Raccontarle e commentarle fa parte della vita di un cronista , il quale non ha mai determinato risultato o sollevato sommosse. Dove sono le colpe di una emittente televisiva, Tele Rama in questo caso, che da 23 anni gioisce per le vittorie della squadra leccese e soffre per le sconfitte, né più né meno dei tifosi che seguono da sempre la squadra leccese.

Da sempre raccontiamo, con passione e profondo senso di appartenenza ai colori giallorossi, le vicende del Lecce. Cronaca, solo cronaca. E critica. Costruttiva. Un diritto del giornalista la libertà di informazione e di critica.  Purtroppo gli eventi delle ultime settimane ci hanno costretti a raccontare sconfitte, solo sconfitte, del nostro amatissimo Lecce. A criticare, nei limiti, l’operato di questo o di quel tecnico, la prestazione di questo o quel giocatore, facendoci portavoce moderati dell’opinione pubblica.

Per 18 anni, ma ancor prima, il Lecce è stato tra le grandi d’Italia portando la città, nota anche per la sua ricchezza culturale e artistica, alla ribalta nazionale anche in campo sportivo. A Iurlano e a Semeraro si deve dire grazie. Infinitamente. Con identica imparzialità abbiamo commentato vittorie e sconfitte, nonché vicende extra calcistiche che hanno macchiato l’ultimissima fase della gestione del patron Semeraro.

Ventitrè anni, abbiamo ripetuto più volte, di amore con un unico obiettivo: difendere colori, maglia e bandiera. Anche quando gli umori della piazza diventavano tumulti incessanti.

La stagione in corso sembra la continuazione di quella passata. E la gestione della proprietà non ha avuto, finora, riscontri positivi.
Abbiamo raccontato di un profondo rinnovamento operato da Tesoro su quattro livelli: dirigenza, staff tecnico, prima squadra, settore giovanile.

Si è rinunciato a professionalità affermate e apprezzate nel mondo calcistico leccese ridimensionando un organigramma che probabilmente era considerato “esagerato” per questa categoria. Operazioni che non sono sfuggite a chi è attento anche al modus operandi della società che si è “liberata” di uno staff sanitario, la cui professionalità è riconosciuta a livello nazionale. Sul mercato la società ha operato in maniera faraonica, ma solo numericamente, con l’approdo di oltre venti calciatori.

I risultati, finora, hanno bocciato le operazioni di Tesoro. Si spera solo in parte perché anche nel calcio c’è la possibilità di riparare.
Sono arrivati calciatori non pronti e inadeguati, forse, al progetto tattico di Moriero, il quale ha affermato di essere stato sempre in sintonia con la società. Ora c’è Lerda, il quale sta cercando di dare nuovi stimoli e un nuovo “ordine tattico”.

Tesoro, comprenda, che Lecce era e resta una piazza da serie A. Per blasone e tradizione. Ma i tempi d’oro pare che siano proprio finiti.

Il periodo aureo del settore giovanile è solo un lontano ricordo. E il diritto di cronaca ci consentirebbe di raccontare una gestione che appare molto discutibile, anche qui con la rinuncia a professionalità che hanno contribuito a rendere il vivaio giallorosso quel serbatoio giovanile plurititolato.

Tesoro ha raccolto un’eredità pesante a un costo leggero. Non si lasci sfuggire la possibilità di farsi amare (se è ancora in tempo) dalla gente leccese e salentina. Al di là del campanilismo che, purtroppo, sembra stia prendendo sempre più il sopravvento.

Saremo felici e i primi a raccontare i successi di Tesoro, che a Lecce cancellerebbero definitivamente le loro precedenti esperienze calcistiche che hanno dato un calcio …al calcio. Il tempo c’è. Per vincere ed esultare insieme. Come fatto finora. Da ventitrè lunghissimi anni. Scendendo in campo insieme al Lecce, solo per i colori giallorossi.

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