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Piano Paesaggistico, polemiche sui rinvii: Barbanente attende il Ministero

BARI- L’assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, ribadisce che non farà alcun passo indietro sul Piano Paesaggistico, nonostante il nuovo attacco del Pdl e il fuoco amico di Fabiano Amati. Il problema è che le correzioni annunciate tardano ad arrivare. Questi ritardi hanno portato i forzisti a chiedere nuovamente la revoca o l’autosospensione del Pptr: l’atteggiamento della Regione è stato bollato come gattopardesco e il rinvio a un accordo con il ministero per le modifiche non convince . “Continueremo a difendere valori paesaggio pugliese”- spiega la vicepresidente, che passa al contrattacco, dopo il comunicato al vetriolo di Congedo. “Ormai il Pdl sembra aver esaurito gli argomenti a sostegno della revoca o della sospensione del piano paesaggistico regionale, posizione sulla quale si è arroccata prima ancora di aver approfondito il piano. A me pare che sia il Pdl a essersi infilato in un vicolo cieco, mentre noi stiamo lavorando come sempre”.

Poi, Angela Barbanente spiega che la giunta Vendola sta seguendo due strade. “La prima è quella della circolare che altro non può fare e quindi non fa che spiegare alcune parti delle norme. La seconda è quella della revisione di alcune norme di salvaguardia e transitorie con la condivisione indispensabile del Ministero per la parte inerente ai beni paesaggistici di competenza statale, sempre allo scopo di rasserenare amministrazioni e tecnici in questa delicata fase di primo impatto delle innovazioni introdotte dal Piano.

Certo, non è facile in un Paese come l’Italia che da vent’anni si occupa solo del presente dimenticando le lezioni del passato e rinunciando a disegnare un futuro diverso”, conclude l’assessore all’Urbanistica.

I problemi principali, però, restano in campo: dalla cartografia incongruente, all’estensione delle norme di salvaguardia agli ulteriori contesti, fino ai ‘territori costruiti’. Problemi affrontati nelle osservazioni che l’Ance ha inviato in regione la settimana scorsa, aggiungendo il problema dei comuni marittimi, che si ritrovano bloccati con l’estensione dei divieti di costruire a 300 metri dalla costa.

Anche l’Unione nazionale dei tecnici degli uffici degli enti locali del Salento, assistita dal legale Pietro Quinto, stigmatizza l’omessa tempestiva adozione da parte della Regione degli invocati correttivi ed emendamenti del Piano paesaggistico, sia sul piano procedurale, che su quello sostanziale: “Basta annunciare buoni propositi si proceda a correggere discrasie e vizi procedurali”.

Lo stesso Fabiano Amati, del Pd, ha spiegato che gli errori della cartografia non possono essere corretti dal tecnico dell’ufficio comunale. Barbanente aveva proposto di correggere autonomamente perché poi lei avrebbe autorizzato i tecnici con una circolare.

Nessuno, però, correrebbe il rischio di ritrovarsi a sostenere un processo penale per aver contraddetto le carte o per aver sostenuto che là dove le carte parlano di un bosco in realtà esistono solo due alberi. Ci sono aree a pascolo individuate nelle zone industriali: è necessario rivedere l’intera cartografia. Le amministrazioni sono a lavoro per le osservazioni.

Il professore Pierluigi Portaluri, che si sta occupando delle osservazioni per il Comune di Cavallino propone una soluzione: per non vanificare l’efficacia di un piano innovativo e importante, basta istituire un procedimento di verifica condivisa tra Comuni e Regioni. In altre parole, quando ci sono delle incongruenze, il comune le fa valutare velocemente alla Regione che in poche ore dovrebbe rendere ufficiale la correzione. Anche questa proposta sarà valutata, ma prima la Regione attende le risposte del ministero.

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