LECCE- “Non ci sono più lacrime per piangere. Siamo in un paese in ginocchio: avevamo qualche problema prima di Monti, ma adesso l’Italia è stata fatta fallire”. E’ drastico il vicepresidente nazionale dell’Adusbef, Antonio Tanza, nel commentare l’aumento dell’Iva, che è salita al 22 per cento.
Mentre un governo in bilico cerca 2,4 miliardi necessari per evitare il pagamento della seconda rata dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, per le famiglie e le imprese si potrebbe registrare un ulteriore crollo dei consumi.
“Troppe spese delle pubblica amministrazione, troppi parlamentari, servizi scarsi e tasse altissime. L’Italia è un paese invivibile- si sfoga l’avvocato Tanza – Gli scenari so no preoccupanti. Noi come Adusbef abbiamo a che fare con le banche: che non concedono credito agli imprenditori, la nuova legge sul fallimento delle banche mette nei guai gli investitori. E’ una debacle, con un sistema bancario che non è in grado di sostenere le famiglie e le imprese”. Per il responsabile Adusbef l’Iva poteva essere evitata con dei tagli efficaci nella Pubblica amministrazione, nel Parlamento e Regioni.
Per imprenditori e artigiani è una catastrofe. Confindustria e Camera di Commercio parlano di ulteriore rallentamento dell’economia. “L’aumento dell’Iva farà aumentare il prezzo dei prodotti, la benzina e la spesa delle famiglie. L’economia salentina sarà ancora una volta frenata”, commenta Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio di Lecce