CronacaDillo a TeleRama

Errore nell’epigrafe della lapide di Bodini, una lettera cambia i suoi versi

LECCE– “Tu non conosci il Sud, le case di calce da cui uscivamo al sole come numeri dalla faccia d’un dado”. Sono tra i più famosi versi del grande Vittorio Bodini, è la sua “Foglie di Tabacco”. Il poeta salentino che raccontava la propria terra, descriveva con queste parole le case dei nostri tipici paesaggi, di un bianco accecante sotto la luce intensa del sole. 

I versi sono stati scelti anche per l’epigrafe sulla tomba leccese del poeta, ma fate attenzione: c’è un errore! La parola “uscivamo” diventa “uscivano”, trasformando il soggetto dalla prima alla terza persona plurale e modificando, di fatto il senso della frase. Bodini stesso usciva dalle case di calce del suo Sud, lui faceva parte delle persone, di quei numeri della faccia di un dado.

L’errore non è sfuggito a Chiara, una nostra telespettatrice che ci ha scritto su dilloatelerama@gmail.com, la posta elettronica che è un filo diretto con i cittadini, che ci inviano le loro segnalazioni. Noi siamo andati a verificare ed in effetti è proprio così. In attesa del parere di un esperto -potremmo non essere a conoscenza noi, ad esempio, di una diversa stesura dei versi anteriore a quella pubblicata- riportiamo quello che vediamo.

L’epigrafe è sulla tomba di Vittorio Bodini, traslato nel cimitero monumentale di lecce dal cimitero del Verano di Roma. Il poeta si spense il 19 dicembre del 1970. con lui, riposano anche le ceneri della moglie Antonietta Minelli. Si trovano vicino alla tomba di un altro grande salentino, Tito Schipa.

Un errore da correggere, passato inosservato ai più, ma bisognerebbe mettere un rimedio, aggiungere una stanghetta alla “n” di uscivano, soprattutto alla luce del fatto che, come ci ha scritto la telespettatrice, che l’anno prossimo ricorrerà il centenario della nascita di Bodini.

“Ho inviato mail alla segreteria del Sindaco di Lecce ed alla neo associazione intitolata al poeta… ma inutilmente. -ci scrive- L’anno prossimo ricorrerà il centenario e, sono certa, si rincorreranno a profusione  celebrazioni e manifestazioni …. non sarebbe opportuno evitare almeno una figuraccia?”.

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