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Soldi per le dirette del Lecce, gli autogol e la voce dei tifosi

LECCE– Sul tavolo della polemica c’è una posta di 10mila euro. La decima parte dei soldi investiti per permettere ad ogni tifoso del Lecce -in qualsiasi parte del mondo- di seguire in diretta le trasferte giallorosse in questa seconda stagione di lotta per venir fuori -Ahinoi!- dalla Lega Pro.

I 100mila euro ce li mette un editore locale che ha deciso di resistere alla crisi e di puntare su un servizio che tiene conto delle esigenze e delle aspettative dei tifosi. I 10mila, il comune di Lecce. E non è un “contributo”, come qualcuno lo ha definito, ma l’acquisto di minispot che promuovono il capoluogo barocco. Per pochissimi secondi durante le partite -momenti scelti ad hoc dalla regia, quanto basta per non disturbare la visione delle fasi di gioco- vanno in onda fotogrammi di Lecce, la città candidata a diventare Capitale Europea della Cultura nel 2019. Scene che vengono trasmesse da tutti i televisori dei salentini, nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto, nel resto della puglia ed anche, grazie alla diffusione in streaming su salentoweb.tv, in tutto il mondo.

I fatti: il consigliere comunale di Leccebenecomune Carlo Salvemini punta il dito sui soldi che il Comune di Lecce ha dato a Telerama che, anche quest’anno, trasmette in diretta le gare del Lecce fuori casa.

Dal suo blog, parla di una scelta che avrebbe favorito la solidarietà politica alle necessità di bilancio.

“Il Sindaco -scrive- ha ritenuto utile donare 10.000 euro per la stagione in corso: e così durante le partite del Lecce in trasferta verranno trasmessi degli spot pubblicitari per diffondere l’immagine della nostra città in tutto il territorio comunale e provinciale.  Una piccola somma si dirà. E’ vero. Come tante altre che s’è deciso di cancellare dal bilancio comunale per ristrettezze finanziarie. Promuovere Lecce nel Salento è evidentemente considerato un impiego virtuoso di pubblico denaro, come tale escluso dalla scure delle spending review. Così come sostenere con risorse pubbliche le iniziative di un imprenditore privato per alleggerire il suo rischio d’impresa. Tifo calcistico e solidarietà politiche prevalgono sulle necessità di bilancio e sul buon senso”.

Parole con le quali, per l’editore di Telerama Paolo Pagliaro, Salvemini si è segnato un autogol: “Questa operazione a Telerama costa più di 100. Conti che posso mostrargli, visto che si e’ sempre distinto per competenza nelle analisi contabili. L’anno scorso siamo andati in perdita e quest’anno si prospetta altrettanto. Ma da tifoso e appassionato del Lecce più che da imprenditore, ho voluto investire questa cifra per non lasciare i tifosi e sportivi Leccesi e Salentini senza la possibilita’ di vedere le partite della nostra squadra del cuore. la trasmissione e’ visibile in tv su Telerama in tutta la Puglia e in streaming su Salentoweb.tv in tutta Italia e in tutto il mondo e registra più di 450 mila contatti! Mi sorprende che in questo Salvemini sia in pieno contrasto con il suo partito, visto che Vendola ha fatto della promozione turistica una missione regionale… Solo che Vendola spende decine di MILIONI di euro per PUBBLICITA’ FANTASMA! Su questo Salvemini che dice?“. 

Su Telerama le partite vanno in onda non solo nel Salento, ma in tutta la Puglia. Inoltre, in streaming, le vedono anche i tifosi avversari. Si chiama promozione. Quella che a volte costa milioni di euro e altre, come in questo caso, 10mila euro. Chi più di Telerama denuncia ogni giorno gli sprechi? Campagne pubblicitarie veicolate dalla Regione solo sulla carta stampata ed eventi con costi da capogiro.

Appare così un attacco ingiustificato quello di Salvemini ad una rete che lotta per garantire i livelli occupazionali. Fuori luogo, perchè 10mila euro sono una somma esigua se si pensa alla crisi del settore editoria ed al fatto che si fa un gran parlare del sostegno di cui necessita e poi, l’unica volta in cui alle parole seguono i fatti ed una istituzione fa un piccolo gesto, si apre un vero e proprio processo.  Ingeneroso nei confronti di un’impresa e di tutti coloro che apprezzano la trasmissione delle partite.

Il parere di Wojtec Pankiewicz, già consigliere comunale di opposizione e appassionato tifoso giallorosso: “Personalmente penso che anche il Lecce sia un bene comune, per quello che oggi rappresenta il calcio, anche come  veicolo di promozione del territorio, ma anche semplice come patrimonio dei tifosi salentini. Non mi sembra che il contributo del Comune sia di un’entità straordinaria. I riflessi positivi si vedranno anche nei servizi per i ceti più deboli. la tifoseria del Lecce è vastissima, questa è un’operazione di marketing del territorio”.

Dai banchi dell’opposizione Paolo Foresio del Pd sottolinea come, “dal punto di vista della promozione turistica, sia indispensabile mostrare Lecce fuori dai confini. Questo è un servizio che si dà ai tifosi, l’amministrazione ha inteso sostenere la squadra indirettamente. In un momento in cui il bilancio della città è in difficoltà e si sprecano talmente tanti soldi, non saranno i 10mila euro a far affossare la città”.

L’assessore comunale al marketing del  territorio Luigi Coclite trova la polemica sterile, “perchè la trasmissione in tutto il mondo, che mira a far conoscere Lecce ai tanti che seguono la partita, è un segnale di quello che la città è diventata negli ultimi anni. La formula “non solo barocco” scelta per gli spot mira a questo:  è una rappresentazione di lecce con le sue tante iniziative ed i tanti eventi organizzati. Parliamo di un investimento di meno di 500 euro a partita. quando la regione ha investito 6 milioni per l’evento di una notte sola, nessuno ha avuto da ridire”.

L’opinione dei tifosi: Frrancesco Stanca, di  Noi lecce: “Il calcio è anche un fenomeno sociale oltre che sportivo, ben venga l’intervento del comune, soldi ben spesi nell’interesse della città e più in particolare del tifoso. Non è il caso di fare polemiche, considerando quanto la politica sperperi quotidianamente, senza che il cittadino possa averne vantaggi, eccetto che in situazioni come queste”.

Antonio Ricciato, di Salento giallorosso: “Considerando che non ci sono contributi verso il calcio di lega pro, ben venga quando le istituzioni investono per aiutare il calcio. Chi usufruisce del servizio sono i tifosi, e interventi come questi servono anche a risvegliare l’orgoglio calcistico. Grazie al Comune e a Telerama, che hanno capito questo e sposato la causa”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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