Politica

Forza Italia 2.0, i dirigenti locali: “No a stravolgimenti in Puglia”

LECCE- Cambio gattopardesco, svolta vera o ripartenza sui temi della rivoluzione liberale? La nascita di Forza Italia 2.0 può avere diverse chiavi di lettura, ma si resta ancora nel campo delle ipotesi. Una cosa, però, è certa: Berlusconi resta in campo, punto di riferimento imprescindibile sul piano nazionale, così come Fitto, secondo le dichiarazioni della base, resterà il punto di riferimento indiscutibile in Puglia. Ci saranno anche meno soldi, perché la base dovrà autofinanziarsi interamente per tenere aperte le sezioni sul territorio. Ma, allora, cosa cambia se si torna a Forza Italia, restano in campo Berlusconi, a livello nazionale, e Fitto a livello regionale? Siamo di fronte a quello che Baldassarre ha definito un remake, nel corso della puntata di Open, sottolineando che le riedizioni di vecchi film risultano sempre meno belle delle edizioni originali, oppure si riuscirà a produrre un vero cambiamento della classe dirigente del partito?

La ‘vecchia guardia’ per ora resta a guardare, ma ha le idee ben chiare. Tutti d’accordo su un punto: la leadership di Raffaele Fitto è imprescindibile, quindi, nessuna scelta potrà essere presa senza il suo parere. Lo ripete a chiare lettere Luigi Vitali, che però aggiunge che “cambierà lo spirito, la forma di organizzazione, gli stimoli”. “In Puglia cambierà poco: tutto avverrà in perfetta sintonia con il leader indiscusso, Raffaele Fitto”.

In altre parole, secondo il coordinatore del Pdl provinciale brindisino, in Puglia cambieranno i coordinatori e saranno messi volti nuovi dell’imprenditoria al comando, ma non ci sarà una riorganizzazione totale, come invece avverrà in altre regioni. Le ragioni sono chiare: Fitto è un riferimento indiscutibile, che ha fatto pesare i suoi numeri anche all’interno dei congressi e non può essere spodestato. Sulla stessa linea anche Antonio Gabellone. “In Puglia l’efficacia, la presenza e i risultati sono diversi: altrove c’è bisogno di una rimodulazione sulla base dei risultati ottenuti”.

Insomma, per il coordinatore provinciale del Pdl Lecce, il successo di Fitto è tale da non consentire stravolgimenti, pur ammettendo che si dovrà puntare su idee e risorse umane nuove.  Adesione totale di tutti i big del Pdl, ma con una piccola clausola che l’onorevole Marti spiega chiaramente: “Forza Italia sarà rimodulata, con imprenditori e volti nuovi in campo, ma in Puglia abbiamo già un leader”. Ma qualcuno, nella base, non riesce a capire in cosa consiste il cambiamento.

Rocco Palese lo spiega così: “ Si riparte, si ritenta la rivoluzione liberale. Oggi è peggio del ’94: ci sono i magistrati che selezionano la classe politica, dobbiamo opporci”. E’ una chiamata alle armi in stile berlusconiano, lo si evince chiaramente dal video messaggio diffuso ieri, che richiama quella ormai lontana discesa in campo.

Nessuna risposta chiara, però, sulla struttura del partito: ci sarà un segretario? Come sarà strutturato l’organigramma del nuovo soggetto politico? Schifani, dalla colonne del Corriere della Sera, prova a dare delle risposte e spiega che sarà sempre Berlusconi a valutare, ascoltando i suoi uomini di fiducia, mentre Alfano avrà un ruolo di rilievo. Poi, il capogruppo al Senato rassicura la vecchia guardia: “Nessun trauma, la classe dirigente sarà valorizzata in base a storie personali e capacità”. Parole sicuramente poco nuove.

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