LECCE– E’ la seconda volta che, al civico 3 di piazzale Cuneo, a Lecce, arriva l’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto di questa famiglia (di cui non faremo il nome, su loro espressa richiesta). Sono abusivi e lo ammettono. La storia va avanti dal 2004, da quando la signora che occupava l’appartamento morì e loro ne presero possesso.
Da allora hanno fatto domanda di sanatoria per tre volte, senza mai ottenere risposta. Dunque la casa è stata regolarmente assegnata al nuovo avente diritto. “Eppure -dice il capofamiglia che ha occupato l’appartamento- da luglio, ci arrivano i bollettini dall’istituto autonomo case popolari e noi paghiamo”. In più -sempre stando al suo racconto- l’attuale assegnataria avrebbe già rifiutato altre case.
È tutto un paradosso, figlio dell’emergenza abitativa in città. Perchè la giustizia sta nello sgomberare le abitazione occupate abusivamente -solo così si sanerà la situazione per chi è in graduatoria ed ancora non ha il tetto che gli spetta sulla testa… dall’altra parte, però, c’è chi tira a campare e da mesi sta pagando il canone, seppur esiguo, allo Iacp.
In realtà –come ci ha spiegato l’assessore comunale Attilio Monosi– questo non garantisce nulla. Invece c’è la legge regionale del 2005 che stabilisce che chiunque, alla data del novembre 2004, abbia occupato abusivamente un’abitazione, può chiedere la regolarizzazione dell’assegnazione dell’immbile. Ed è infatti in base a quella legge che questo signore ha presentato domanda, non ottenendo però mai risposta.
La famiglia in questione chiede un’altra sistemazione, anche temporanea, che non sia -come è stato loro proposto- una casa famiglia in cui relegare la moglie e le due bambine.
foto Stefano De Tommasi