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Il Lecce in caduta libera. Moriero adesso rischia

LECCE- Quella che doveva essere la partita del riscatto diventa la gara della triste conferma che questo Lecce non riesce a vincere. Domenica da incubo per i giallorossi di mister Moriero che si arrendono per la terza volta consecutiva dall’inizio del campionato all’avversario. Al Vigorito il Benevento assesta un altro schiaffo in pieno volto al Lecce che vede le sue ambizioni dichiarate di promozione cozzare pesantemente con lo zero dei punti in classifica. Moriero ha tentato di cambiare qualcosa disegnando una squadra impostata con il 4 – 4 -1 – 1.

Non riesce al tecnico il tentativo di dare una identità tattica alla sua squadra. Novità anche in formazione. In campo dal primo minuto ci sono D’Ambrosio, Parfait e Melara, non si vede invece Bogliacino relegato in tribuna. Bastano pochi minuti per capire le intenzioni del Benevento di Carboni, Perucchini intuisce subito che sarà una giornata difficile per lui. Nella stessa azione l’arbitro Dei Giudici sorvola su un contatto in piena area che scatena le proteste dei campani. Si fa male Bencivenga e Moriero è costretto ad un cambio forzato gettando nella mischia il giovane Nunzella.

Il Lecce appare piu’ compatto rispetto alla gara disputata sette giorni prima, ma non sembra in grado di fermare le sortite offensive del Benevento che spinge con ripartenze veloci e dirompenti, spesso incontrastate. Parfait e Salvi a centrocampo si danno da fare, e il Lecce si affida a qualche inserimento di Ferreira Pinto. Il reparto arretrato è quello che si dimostra piu’ fragile al cospetto delle iniziative di Mancosu e compagni e la poca lucidità nei disimpegni rischia di agevolare il compito del Benevento che per poco non ringrazia la premiata ditta Perucchini- Vinetot troppo ingenui nella circostanza.

Miccoli unico vero terminale offensivo prova a prendere per mano la squadra vestendo i panni del suggeritore. I compagni di squadra non sempre sono reattivi e ha del clamoroso la stecca di Bellazzini poco prima della mezz’ora. Quando il Lecce cerca di attaccare si sbilancia e offre il fianco all’avversario e proprio su una nuova ripartenza del Benevento, Mancosu dà il via alla manovra che vede lo stesso giocatore finalizzare al meglio l’azione. Perucchini tocca ma non riesce a deviare la sfera che finisce in fondo al sacco.

Il forcing finale del primo tempo è tutto in questa conclusione di Melara che però non inquadra la porta. Allo scadere della prima frazione una doccia fredda investe Moriero. Evacuo sigla il raddoppio ribadendo in gol la bordata dal limite di Montiel respinta in un primo momento da Perucchini. 2-0 e tutti negli spogliatoi. Nella ripresa non cambia il tema della gara.

Il Benevento fa pressing e il Lecce soffre senza mai riuscire ad imbastire manovre fin troppo sterili. Martinez e compagni sono in balia degli avversari che nonostante il doppio vantaggio continuano ad attaccare sfiorando piu’ volte il gol. Tra le maglie leccesi regna solo confusione e a difendere la porta di Perucchini ci si mettono anche i legni colpiti due volte nelg ior di pochi minuti. Non c’è reazione da parte salentini. Il patatrac si confeziona quando anche la barriera non garantisce al giusta copertura all’estremo difensore del Lecce. Mengoni ringrazia e ipoteca la vittoria. Neppure il gol di Miccoli, bello stilisticamente ma inutile ai fini del risultato, serve ad addolcire una giornata amarissima.

Detto fatto due minuti dopo Evacuo si guadagna e realizza un calcio di rigore mettendo la doppia firma sul successo della sua squadra. Nel finale è il solo Miccoli a vivacizzare gli ultimi minuti con un duello personale con il portiere Baiocco che gli nega la gioia, strettamente personale del raddoppio. Finisce con le scene di un film già visto. Squadra a rapporto dai tifosi che non hanno apprezzato impegno e risultato. Il resto è storia da scrivere.  

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