Cronaca

Reggio Emilia, i tre brindisini colti nel sonno

REGGIO EMILIA– Arrestati mentre dormivano i tre brindisini finiti in manette a Reggio Emilia. Si tratta di Claudio Cucinelli 29 anni, Lorenzo Battisti 59 , volti già noti alle forze dell’ordine, e Antonio Castelli 45 anni, incensurato. Tutti residenti nei pressi di Cavriago, arrestati in mattinata dai poliziotti della locale squadra mobile subito dopo l’ultima rapina portata a segno presso la filiale della banca Carisbo di via Fratelli Cervi.

La banda, come hanno raccontato in un secondo momento i dipendenti, ha agito apportando un foro nel muro dell’edificio e attendendo diligentemente all’interno l’arrivo dei lavoratori che, quindi, sono stati bloccati all’ingresso del posto di lavoro e legati mentre i malviventi depredavano la cassaforte di circa 50 mila euro, quindi darsi alla fuga.

Un trucco, quello del foro nel muro, già sperimentato dai componenti della banda che, presumendo, si sono resi protagonisti anche di altre due rapine consumate nella stessa zona precisamente il 3 ottobre 2012 ai danni del Credito Cooperativo Reggiano e il 20 agosto, dove invece a essere presa di mira è stata l’Unicredit di via Ginzburg.

Fu proprio quest’ultima rapina però a far scattare i primi sospetti sul gruppo brindisino in trasferta al Nord. I nastri del sistema di sicurezza di videosorveglianza, controllati fotogramma per fotogramma dagli agenti impegnati nelle indagini, hanno di fatti rivelato l’identità dei banditi, poi confermata anche dai fascicoli in mano ai colleghi della questura di brindisi. Nomi già schedati che hanno successivamente indirizzato gli agenti proprio nell’abitato sito in via Roma a Cavriago, provincia di Reggio Emilia, dove i cinque componenti della banda dormivano. E’ scattato così l’arresto per tre di loro, mentre altri due sono riusciti a fuggire durante l’arresto.

Inoltre, nell’ispezione domiciliare è stato rinvenuto parte del bottino rubato, 25mila euro in contanti, una pistola giocattolo, una Fiat Panda rubata, e degli attrezzi da muratore. I due censurati, sono volti ben noti alle forze dell’ordine. Battisti, in particolare, negli anni 80 era a capo di una banda di nacotrafficanti, poi sgominata. Dalla droga a Brindisi alle rapine in Emilia, il passo è stato lungo. Circa 28 anni.

 

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