ROMA- Sono gli uomini -e le donne da qualche anno- che non si lamentano mai, non protestano mai e, ligi e nei secoli fedeli, vanno avanti sempre nella difesa dei cittadini italiani, rischiando la propria vita e certo non per uno stipendio che valga la pena. Ma ora anche loro, i Carabinieri, alzano la voce. Per dire “basta!”.Da Roma, il cocer (consiglio centrale di rappresentanza) dei carabinieri, organismo costituito da diciotto carabinieri – appartenenti ai vari ruoli e di cui fa parte il comandante del NOE di lecce, Magg. Nicola Candido- che rappresenta tutti i carabinieri d’italia, dirama un comunicato: questo co.ce.r., al termine dell’ennesimo, inconcludente incontro tenutosi alla funzione pubblica, dice basta all’ennesima grassazione perpetrata ai danni del personale in divisa.
Basta con le elemosine, basta con l’una tantum su avanzamenti di grado e assegni di funzione: come per altre criticita’, anche per il trattamento economico del personale in divisa questo governo provveda urgentemente a reperire i necessari fondi, facendo, magari, economia sui ben noti scandalosi sprechi della p.a. e sulle vergognose prebende delle varie caste.
In tale circostanza, accusiamo le istituzioni anche di costringerci ad alzare i toni della protesta, facendoci venir meno, nostro malgrado, alla peculiare, secolare compostezza degli uomini dell’arma, per poter vincere la loro colpevole indifferenza e, al contempo, richiamare l’attenzione della pubblica opinione. sono anni che questo organismo si fa interprete, inascoltato, del sempre crescente disagio di un intero comparto, sempre piu’ penalizzato da dissennate politiche di tagli, praticate nella bieca, cinica, vergognosa considerazione che, in quanto militari, non ci e’ permesso di praticare piu’ adeguate forme di protesta per far sentire la nostra voce. adesso diciamo basta e, stavolta, lo diciamo con forza. e che la responsabilita’ di quanto dovesse accadere in seguito ricada su costoro.
Fin qui, le parole del Cocer. Ma anche i vigili del fuoco aderenti al sindacato autonomo Conapo si indignano, contestando il fatto che
si operino tagli a loro discapito, per coprire la riforma dell’Imu.
“Operare ulteriori tagli lineari al ministero dell’interno, di questi tempi, dopo i tagli giĂ attuati dal governo Berlusconi e dal governo Monti, è da irresponsabili“ -scrivono. Invece di ricercare e tagliare gli sprechi della cosa pubblica, politica compresa, questo governo taglia la sicurezza falcidiando proprio quei corpi che hanno il dovere di difendere la sicurezza dei cittadini”.
Lo dichiara Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo sindacato autonomo vigili del fuoco che contemporaneamente fa appello al ministro dell’interno Alfano affinchè << in sede di conversione dal decreto siano espunti i tagli alla sicurezza, ricercando altrove le coperture finanziarie >>.
“Piuttosto – aggiunge Gianni Cacciatore, segretario Conapo per la Puglia – se i soldi proprio non si trovano, si faccia pagare ancora per quest’anno l’IMU per la prima casa ai ricchi e a chi possiede abitazioni di lusso, sui quali la tassa sicuramente poco incide nel loro tenore di vita, ma non si tagli ulteriormente sulla sicurezza, che è un bene costituzionale primario che deve essere, questo si, garantito a tutti, poveri e ricchi“.