TAURISANO- “Una faccia, una razza”. Per italiani e greci è sempre stato così. Ora lo sguardo s’allarga, abbraccia altri orizzonti e quel detto coinvolge anche la terra marocchina, coinvolge anche l’Albania. È di questo incontro, di questo “Mare di culture”, che s’è fatto portavoce Taurisano, facendo dialogare i popoli del Mediterraneo che nel Salento hanno trovato approdi e partenze, per riscoprire i beni comuni, le somiglianze al di là delle differenze che solo la storia recente ha reso più nette. Un ragionamento, dunque, sui punti di contatto, sui quali poter lavorare insieme, specie con la terra dirimpettaia.
È nella casa natale del filosofo eretico Giulio Cesare Vanini che si è avviato il primo percorso, voluto da Pro Loco e Integra Onlus e che s’è snodato, poi, tra le vie del centro storico, tra le corti
Dai dipinti di un discendente salentino d’Albania, Giovanni Scanderebech, alle mostre fotografiche che raccontano di altre terre, fino ai costumi tradizionali. Bellissimi quelli marocchini.
Un modo per fondere arti e costumi, per restituire un senso di comunità, laddove finora s’è parlato solo di minoranze figlie dell’immigrazione.