Cronaca

“C’è troppa gente”, così un intero quartiere resta a secco

GALLIPOLI- Dai rubinetti non viene fuori una goccia. Quando si è più fortunati, scende un filo d’acqua sottile sottile. Per due minuti, non di più. Il tempo a malapena di lavarsi i denti. Per il resto, dalle prime ore del mattino fino a tarda sera, è un’epopea. Non per una, ma per decine di famiglie. Anche questa è Gallipoli, la patria italiana del turismo agostano 2013, quella in cui interi quartieri rischiano di implodere per sovraffollamento.

“C’è troppa gente”. È stata questa la risposta che la famiglia Perrone ha ricevuto da Aqp. Siamo al civico 19 di via Niccolò Malinconico. Non è da ieri, ma addirittura da un mese che l’acqua non sgorga. Si va avanti così: contenitori in plastica, bacinelle, bottiglie, da riempire la sera e conservare per tutto il giorno. Fare una doccia è una corsa ad ostacoli. Scaricare il water un’avventura. Si può fare il bucato solo la sera, attenti a non fondere le lavatrici.

Solo in questa palazzina vivono tre famiglie. In una è presente un disabile, che ha bisogno di essere continuamente lavato e accudito. L’acqua non c’è neanche per lui.

Badate bene, non è un problema solo di questo condominio, che pure s’è munito di autoclave, che, però, neppure la notte fa in tempo a riempirsi e a erogare per il resto della giornata. La stessa, assurda, scena è quella che si ritrova anche nelle abitazioni vicine, comprese quelle al piano terra, sulla stessa strada e su quelle limitrofe.

La situazione è al limite. Oltre il limite. Perchè qui non ci sono vacanzieri di passaggio, ma residenti gallipolini o loro familiari, con anziani e bambini.

Inutile sottolineare che le bollette sono state regolarmente pagate, anche quelle, in anticipo, relative ai mesi di luglio e agosto.

Ci si è già rivolti al Comune, che ha rinviato ad Aqp, in uno scaricabarile che, per tutti, ha avuto la stessa, assurda, conseguenza: da ben un mese buona parte del quartiere San Lazzaro, all’ingresso da Lecce, è praticamente a secco.

Nessun tecnico s’è fatto ancora vedere, in questi paraggi in cui l’Acquedotto è solo un nome scritto su una targa.

 

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