Politica

Berlusconi, decine di pullman dal Salento per sostenere il Cavaliere

LECCE- Il popolo del Pdl suona nuovamente l’adunata. La domenica agostana sarà in piazza per sostenere il leader Silvio Berlusconi alle prese con la più complicata delle sue vicende da quando è sceso in campo nel ’94. Otto pullman partiranno da Lecce, sei da Brindisi, altrettanti da Taranto, alla volta di Roma per far sì che il popolo azzurro salentino si stringa attorno al proprio leader.

Intanto si sta alla finestra a guardare: c’è chi confida nel capo dello Stato che strattonato per la giacchetta al ritorno dalle vacanze dovrebbe – a loro dire – concedere la grazia a Berlusconi, c’è chi invece è certo che mai Napolitano accetterà una simile soluzione.

Sandro Bondi urla: “O si trova una soluzione o si rischia la guerra civile”, il segretario del Pd Epifani lo ritiene una assurdità. Intanto si aspetta mercoledì, giorno in cui il presidente della Giunta per le immunità Dario Stefano dovrà mettere ai voti la richiesta di decadenza dalla carica di Berlusconi. Una circostanza, tra l’altro, che si  verifica per la prima volta dall’entrata in vigore della legge Severino, votata solo un anno fa. L’unica cosa possibile è che la giunta decreti la decadenza della carica, attenda le eventuali controdeduzioni di Berlusconi e comunichi la decisione al Senato. Chiuso, per altro, per ferie.

Dunque il voto rischia di slittare a settembre. Magari anche per dare il tempo di ragionare sul da farsi. Più di qualche voce si dice certa che votare ora non convenga a nessuno. Non conviene al Pdl allo sbando senza il suo leader, non conviene al Pd alle prese con il congresso. Tutto, ora, è troppo nebuloso per cercare di guarda un po’ più in là. Il coordinatore leccese del Pdl, Gabellone, però si dice certo: “Se questo Governo diverrà un tutti contro tutti, al punto da non riuscire a dare quelle risposte che servono ai cittadini in questo momento così drammatico, allora sarebbe inutile mantenerlo in vita. Se invece prevarrà il buonsenso a cominciare dai ministri e si decidesse di procedere spediti verso le riforme, allora si pensi a governare”.

 

 

 

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