Cronaca

Si fermano i camion dei rifiuti, il Salento sull’orlo dell’emergenza

POGGIARDO- Cassonetti traboccanti e camion in fila davanti agli impianti di Poggiardo e Cavallino: il salento è di nuovo sull’orlo dell’emergenza rifiuti nel cuore della stagione turistica. E tutti gli occhi ora si puntano sul comune di lecce, che debutta nella gestione del ciclo dei rifiuti dopo il recentissimo insediamento dell’Ato unico provinciale a Palazzo Carafa.

È una grana bella grossa, quella che rischia di scoppiare in mano al sindaco Paolo Perrone e agli uffici comunali: una grana da 3 milioni di euro. A tanto ammonta il debito dei comuni morosi nei confronti delle ditte di autotrasporto, cioè dei camion a cui spetta il compito di svuotare gli impianti di biostabilizzazione di Poggiardo e cavallino per portare il rifiuto trattato nelle discariche o nell’impianto cdr. Se manca questo trasferimento, i tunnel dei biostabilizzatori rimangono intasati. E quindi non vi si può portare il rifiuto fresco, proveniente dai cassonetti dei comuni.

Le aziende di trasporto hanno rifatto i conti dieci giorni fa: il debito più antico ammonta a un milione e 200mila euro e risale addirittura ad aprile 2012, 16 mesi fa. Un altro milione e 200mila euro è la pendenza accumulata tra aprile 2012 e maggio 2013. il restante debito, 600mila euro, è stato accumulato negli ultimi tre mesi. I comuni non ci pagano – spiegano gli autotrasportatori – le nostre casse sono vuote e noi non paghiamo da maggio scorso i nostri dipendenti. Che ora hanno deciso di incrociare le braccia. Peccato che il blocco degli autotrasportatori, scattato ieri e a tempo indeterminato, rischi di produrre un effetto terribile: l’intasamento degli impianti dei rifiuti, i cassonetti traboccanti per le strade e l’emergenza rifiuti nel salento.

Specie in quella parte di salento che è la punta di diamante della stagione turistica, l’Ato Lecce 2: nel centro della provincia ci sono comuni turistici come Gallipoli, Otranto, Nardò, Santa Cesarea, Castro. Ma è proprio qui che si accumulano i comuni morosi. I telefoni dell’ufficio ambiente del comune di lecce sono roventi da giorni: il dirigente fernando buonocore sta sollecitando i suoi colleghi della provincia a pagare il dovuto. Palazzo Carafa ha anche dato il buon esempio, saldando i circa 40mila euro di debito che il comune di Lecce aveva nei confronti degli autotrasportatori.

Un buon esempio, a dir la verità, seguito solo da due comuni: Novoli e Porto Cesareo sono le uniche due amministrazioni ad aver saldato nelle scorse ore le proprie pendenze. E gli altri 70 comuni di Ato Lecce 1 e Ato Lecce 2? Per ora hanno fatto orecchie da mercante – è la sconsolata risposta degli uffici comunali, che a questo punto hanno anche chiesto aiuto al capo di gabinetto della prefettura, guido aprea. La grana dei tre milioni di debito passa nelle mani della prefettura, che ora ingaggia una corsa contro il tempo per salvare la stagione turistica dall’orlo dell’emergenza rifiuti.

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