Cronaca

Zoosafari, morta “Samir”: la tigre che sbranò il suo padrone

FASANO-  E’ deceduta, per cause naturali ancora imprecisate, la ben nota tigre “Samir”, giunta allo Zoosafari di Fasano lo scorso 12 luglio dal Parco Zoologico di Pinerolo (TO) a seguito del fatale incidente causato proprio da questo esemplare e che è costato la vita al suo proprietario, il sig. Mauro Laggiard.

L’esemplare alloggiava in un apposito recinto con l’altra tigre del gruppo, la femmina Tara, ed i due andavano d’accordo. In queste poche settimane di permanenza a Fasano l’esemplare in questione ha presentato uno stato di salute sufficientemente buono ma con una certa apatia e pigrizia rispetto alla femmina, più anziana ma decisamente più “tigre”.

Come si legge nella nota del direttore Fabio A. Rausa “Samir non ha mostrato nulla di cui preoccuparsi sino alla sera prima, quando è stato fornito il solito cibo prima della chiusura, e nessun altro esemplare ha mostrato problematiche di alcun genere il mattino dopo, venerdì 26 luglio, quando invece i rangers stupefatti si sono resi conto che il maschio, disteso come spesso faceva in gran relax nel suo angolo preferito, non dormicchiava come sembrava all’apertura del parco ma si era spento per sempre, forse nel sonno, senza alcunché di evidente”.

“Constatato il decesso –afferma il direttore-  ho personalmente provveduto ad informare ed a chiedere l’intervento dei Servizi Veterinari Area C della Asl Brindisi, nella persona del Dr. Francesco Semeraro, e del Nucleo Regionale Cites del Corpo Forestale dello Stato, nelle persone del Comm. Capo Dr. Michele Minichini, dell’Ass.te Vincenzo Navach e dell’Agente Leonardo Gismondi, i quali tutti hanno provveduto alle ispezioni del caso, controllando anche lo stato dei luoghi e fotografando sia la carcassa che le infrastrutture interne ed esterne; ne sono scaturiti due verbali di verificazione che hanno evidenziato l’assenza di qualsiasi problematica ambientale o ipotesi di maltrattamento. Contattato dal Comm. Capo Dr. Minichini, anche il magistrato di turno Dr. Montinaro ha convenuto che non si ravvisavano indizi relativi ad uccisione volontaria della tigre né tantomeno ipotesi di maltrattamento. Sempre in presenza delle Autorità di P.G., si è provveduto quindi allo spostamento della carcassa presso la ns. cella dedicata agli animali deceduti, a sigillare ufficialmente l’animale ed a congelare il tutto. Per ulteriore correttezza e scrupolo, è stata ns. cura comunicare il decesso per iscritto e/o per le vie brevi anche ai Ministeri competenti (Ambiente e Salute), al Comando Prov.le del Corpo Forestale dello Stato di Torino ed al Comune di Pinerolo, il quale ultimo mi risulta abbia già provveduto ad informare di quanto accaduto la proprietaria, Sig.a Carla Agosteo. Alla Sig.a Carla esprimiamo tutto il nostro cordoglio per il dolore che sta vivendo in questo buio periodo della sua esistenza”.

Nei prossimi giorni verrà praticata una necroscopia, alla presenza e su approvazione delle Autorità competenti. A necroscopia effettuata verranno resi noti i risultati al fine di chiarire le cause del decesso di Samir.

“Vogliamo appena ricordare che il possente Samir qui a Fasano non sembrava affatto aggressivo ed anzi il suo temperamento era fondamentalmente amichevole e bonario; ci resta la convinzione (e l’amarezza) che non esistano “tigri killer” ma semplicemente uomini imprudenti o troppo confidenti verso splendidi animali spesso affettuosi ma comunque guidati in determinate situazioni più dall’istinto che dal raziocinio, proprio come Natura vuole, fermo restando il grande rispetto e cordoglio per chi, magari proprio per affetto, ci ha rimesso la vita –conclude il direttore- Che serva a tutti noi da monito…”

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