LECCE- Le notizie sui possibili nuovi tagli dei piccoli ospedali e sulla imminente chiusura dei punti nascita di Casarano e Gallipoli, hanno messo in allarme i sindaci dei comuni interessati.
L’assessorato alla Sanità della Regione Puglia punta a nuovi tagli: sembra l’unica strada percorribile per reperire risorse che serviranno ad assumere medici e infermieri. Le liste d’attesa chilometriche sono proprio il risultato della penuria di personale. Inoltre il decreto Balduzzi non è stato ancora attuato del tutto: la Regione dovrebbe dare una sforbiciata ad altri 700 posti letto. Quindi, l’assessorato alla sanità potrebbe scegliere la strada del taglio di posti nei diversi ospedali o quella della chiusura di altri piccoli nosocomi.
Non si pensa a una sforbiciata pesante, ma solo alla chiusura di piccole strutture che hanno costi troppo alti: per ora sono trapelati i nomi di Scorrano e Grottaglie, ma si ipotizza la chiusura di altre 8 piccole strutture, che hanno un costo di circa 100 milioni di euro a testa. L’attuazione della spending review in campoi sanitario potrebbe far tornare in auge il braccio di ferro tra comunità locali e Regione. Anche la chiusura dei punti nascita di Casarano e Gallipoli è sempre più vicina. L’assessore Gentile precisa di non avere fretta e promette il coinvolgimento dei territori.  Ma i sindaci sono già sul piede di guerra. Il sindaco di Casarano, Gianni Stefano, avverte: “Sto invitando i sindaci a confrontarci per giocare d’anticipo. I comuni devono essere ascoltati prima che si facciano dei calcoli sbagliati”.
Giovedì, 25 luglio, alle 12,30 si terrà un incontro con i sindaci di Gallipoli e, Alliste, Collepasso, Melissano, Matino, Parabita, Racale, Ruffano, Supersano, Taurisano, Taviano, Tuglie e Ugento. Tutti questi comuni, tranne Gallipoli che ha giocato la sua partita con altri comuni, hanno già combattuto e firmato una petizione per la difesa del punto nascita di Casarano. “C’è un’azione di forza della regione che alza l’asticella del tetto delle nascite da 500 parti a 1000 per continuare ad essere aperti”, spiega Stefà no. La battaglia non è solo sul fronte politico, ma anche giuridico: il comune di Casarano ha impugnato la delibera del dicembre 2012″.
Valdo Mellone, direttore generale dell’Asl di Lecce replica tranchant: “I punti nascita di Casarano e Gallipoli devono essere chiusi. Si riorganizza il percorso nascita della paziente, per evitare pellegrinaggi per esami, ma per il resto sarà più semplice programmare una nascita creando dei centri attrezzati e sicuri”. E sul tetto dei mille parti, il numero uno dell’Asl, ricorda che si tratta di standard internazionali a cui anche il Salento è tenuto ad adeguarsi.
Intanto sull’edificazione dei nuovi ospedali sembra che i tempi stiano slittando sempre di più: sette anni saranno necessari per vedere sorgere l’Ospedale San Cataldo di Taranto; 207 milioni di euro, zona individuata tra Talsano e Taranto, a ottobre sarà pronta la progettazione preliminare della Asl. Il problema saranno le risorse strette nel patto di stabilità .
Meno rosee prospettive per l’ospedale di Fasano, le procedure sono in alto mare. Stessa situazione per gli altri ospedali. Ma valdo mellone rassicura: “Sull’ospedale di Melpignano tutto procede in maniera spedita. Non mi risulta che non ci siano i soldi per rispettare i tempi previsti”.