TARANTO- È iniziato lunedì, avrebbe dovuto terminare ieri e, invece, non è nemmeno certo che si arrivi a conclusione nella giornata di oggi. Il decreto legge sul commissariamento dell’Ilva, si è incagliato alla Camera PROBABILMENTE a causa della massiccia mole di interventi dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle, apertamente contrari al decreto e agli emendamenti depositati. La votazione DUNQUE è stata rinviata AD OGGI. Rispetto al testo steso dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 giugno, quello emendato dalle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera propone alcune modifiche. Innanzitutto, gli impianti industriali di interesse strategico nazionale cui le norme si applicano, devono avere mille dipendenti e non più duecento.
I siti di interesse strategico, oltre Taranto, sono anche quelli di Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica, tutti dell’Ilva, mentre, in precedenza, era considerato tale esclusivamente lo stabilimento TARANTINO. Inoltre, la Regione è coinvolta nella definizione del piano delle misure di natura ambientale.
Il commissariamento, a seguito delle modifiche apportate dalle commissioni, viene disposto solo a fronte di reiterate violazioni dell’Aia, così come l’inserimento del contraddittorio con l’impresa inadempiente. La figura del Garante dell’Aia è stata soppressa e i suoi compiti sono stati affidati al commissario, il quale è chiamato ad informare i cittadini dello stato dell’arte del processo di bonifica e risanamento del sito.