Cronaca

I bolidi parcheggiati, le moto d’acqua della Regione sono ancora ferma

LECCE-  Ve ne avevamo parlato già nel 2011. Dieci moto d’acqua, nuove di zecca, 250 di cilindrata, erano state acquistate dalla Regione Puglia per sorvegliare i nostri mari. All’epoca dell’acquisto, però, vi mostrammo anche le foto che ritraevano quelle stesse moto ferme nel magazzino della Protezione Civile perché nessun operatore era in grado di guidarle.

Le cose da allora sono cambiate. Ma poco. Quelle stesse moto pagate 15 mila euro l’una, sono ancora lì, nel magazzino della protezione civile. Ancora ferme. Ciò che è successo nel frattempo non è gran cosa. Qualche mese dopo il nostro primo servizio, ci fu l’inaugurazione in pompa magna.

Ma poi ciò che è effettivamente accaduto è che quelle moto destinate a sorvegliare le coste di Savelletri, Ostuni, Leuca, Torre S. Giovanni, sono tornate da dove sono partire. Le criticità riscontrate, infatti, non sono state poche.

Nel loro unico anno di attività, il 2012, hanno fatto in tutto una trentina di interventi. Ovvero mediamente tre a testa in una intera stagione. E non perché, come si sperava, non ve ne fosse stato bisogno. Ma perché arrivare celermente sul punto dell’incidente non è risultato praticabile. Se una moto deve servire l’intera Provincia è impensabile che possa raggiungere capi opposti nel giro di pochi minuti.

Insomma, prima lo stop di un anno perché gli operatori non erano formati  e non si potevano spendere soldi per la loro formazione, poi lo stop perché il loro utilizzo non è apparso comodo.

Eppure l’assegno da 150mila euro è stato staccato e il canone di locazione del capannone dove sono parcheggiate viaggia a velocità, da due anni.

L’assessore con delega alla Protezione civile Guglielmo Minervini, ha deciso di dare una scossa alla situazione. La richiesta avanzata è che la responsabilità delle moto d’acqua  vada in capo all’assessorato alla Sanità. Se deve servire per il 118 in mare, allora che siano loro a gestirla. L’idea ora è di concentrare le moto d’acqua nei punti risultati di maggiore concentrazione turistica e più facilmente raggiungibili da queste piuttosto che dai mezzi delle Capitanerie. Dunque i dieci bolidi acquatici saranno destinati alle Asl di Taranto e Foggia. Cinque per provincia così da coprire distanze effettivamente raggiungibili nel giro di pochi minuti. Chissà che ora potranno giustificare un acquisto che al momento appare ancora vano.

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