BARI- Erano tenuti a pubblicare tutte le fatture entro la mezzanotte di venerdì. Ma in Puglia le Asl e gli enti sanitari dormono sonni tranquilli. Eccetto qualcuna.
A dettare i tempi è il decreto sblocca-debiti della Pubblica Amministrazione, che imponeva ad Asl e ospedali di pubblicare i debiti che hanno verso i fornitori. E non parliamo di una cifra totale, ma un elenco dettagliato fattura per fattura di quanto devono rendere a chi ha fornito un servizio.
Ma evidentemente da queste parti in pochi hanno sentito il dovere di adeguarsi per tempo alle disposizioni di legge. La più precisa è la Asl di Lecce che con svizzera puntualità ha pubblicato l’elenco dei creditori. Con tanto di fattura, partita iva e ragione sociale della azienda. E dando uno sguardo alla lista di 31 pagine, si vede che in cima all’elenco dei creditori compare la PHILIPS SPA che vanta un credito di 1 milione e 700 mila euro, la COOP. SOC. L’ADELFIA SRL ne attende alle un milione e 400, stessa somma per LA CASCINA 1.405.730. Al policlinico di Bari la Asl di Lecce deve rendere un milione e 300 mila euro, e alle TERME DI SANTA CESAREA SPA 883 mila euro.
Ma se la Asl di lecce spicca per trasparenza, non si può dire lo stesso per le Aziende ospedaliere di Brindisi e Taranto che alla voce situazione debitoria hanno ancora pagine in allestimento.
Non solo. Perché Assiobiomedica, ha aggiornato i tempi di pagamento di ogni struttura.
E anche qui, la Puglia mantiene ancora una media piuttosto alta rispetto alle altre regioni. 300 giorni è l’attesa media per le aziende che hanno fornito servizi agli enti sanitari pugliesi.
Entrando nello specifico, poi, si nota che anche in questo caso la performance migliore di tutta la Puglia spetta ancora alla Asl di Lecce, seconda solo alla Bat che però è nata molto dopo. 227 è il tempo di attesa per pagare i creditori.
Ma le lodi non si possono tessere per le aziende ospedaliere di Brindisi e Taranto che superano il dato medio pugliese, registrando un ritardo nei pagamenti dei fornitori rispettivamente di 375 e 378 giorni, peggiorando tra l’altro rispetto al mese precedente.
L’ultima annotazione è per quelle strutture che, ancor peggio, non hanno pubblicato assolutamente nulla. Tra queste a non fornire nessun dato c’è anche l’ospedale SS. Annunziata di Taranto, il Di Summa di Brindisi e l’Oncologico di Bari.