TARANTO- “Il grado di civiltà di una Nazione si misura dallo Stato delle sue prigioni”. Lo diceva Voltaire, il filosofo parigino che se oggi potesse fare un’ispezione nelle carceri italiane, tirerebbe le sue somme, certamente con parole dure. Oltre 26mila detenuti in più rispetto alla capienza delle strutture a livello nazionale. E a Taranto, il 120% in più dei carcerati. Sovraffollamento, scarsa igiene, fatiscenza e servizi primari spesso inefficienti. Condizioni detentive insomma al limite. Condizioni che creano forti disagi ai detenuti, ma allo stesso modo agli agenti di polizia penitenziaria. Da qui l’ idea del tour della svolto dell’ Osapp nelle carceri italiane. Tour che ha fatto tappa anche a Taranto. Allarmanti i dati emersi.
“Non solo il sovraffollamento e le strutture fatiscenti. I poliziotti lavorano spesso in assenza di sicurezza. Come risolvere? Un’idea sarebbe il rimpatrio degli extracomunitari. Il che vorrebbe dire anche un risparmio economico per lo Stato”, afferma Pasquale Montesano, segretario nazionale Osapp.
“Ma per gli agenti di polizia penitenziaria le difficoltà non sono finite -dichiara Angelo Palazzo, segretario provinciale dell’Osapp- Lo Stato infatti non garantisce loro neppure gli strumenti per lavorare, si pensi ai mezzi in dotazione”.