LECCE- L’avevano annunciato e si sono fatti sentire. Gli ex lsu, lavoratori addetti alle pulizie nelle scuole della provincia, hanno presidiato la prefettura di Lecce. Un gruppo nutrito, in rappresentanza dei 925 su cui rischia di abbattersi la mannaia degli tagli annunciata dal ministro all’Istruzione Maria Chiara Carrozza e contenuta nel “decreto del fare”. L’intenzione, esplicitata dal ministro all’Istruzione Maria Chiara Carrozza, è di svuotare, infatti, il fondo destinato agli appalti di pulizia nelle scuole, attingendo da lì i soldi necessari per incrementare i finanziamenti alle direzioni scolastiche. Un modo per far lievitare dagli attuali 8 euro a 23 euro il fabbisogno pro capite per ogni alunno, numeri sulla base dei quali redistribuire i contributi alle scuole. Di mezzo rischia di andarci, però, la busta paga già misera di una platea di quasi duemila lavoratori solo nelle tre province salentine. la metà di loro è leccese.
Il fondo destinato ai consorzi che si occupano di pulizie scolastriche, infatti, stando alle stime dello stesso ministero, dovrebbe scendere dagli attuali 390 a 300mln di euro. È Lecce, in questo caso, a guidare la protesta, che l’8 luglio sbarcherà anche a Roma.
A chiedere di rivivere la sforbiciata anche la politica, dal senatore Sel Dario Stefano alla deputata Pd Teresa Bellanova, fino al consigliere regionale vendoliano Antonio Galati. Per i lavoratori, infatti, il rischio è di vedersi amputare un salario già misero di 850 euro.