CAMPI SALENTINA (LE) – La musica sì. E anche una messa, dopo tanti anni. Ma in fondo, è molto di più. La Madonna dell’Alto di Campi salentina inizia a tornare alla vita, riprende il percorso che si era interrotto molto tempo fa, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, quando questo luogo ha preso a diventare terra di nessuno, pian piano abbandonato anche da fedeli e appassionati, per diventare appannaggio di frequentazione legate agli ambienti della scu.
Tamburelli e preghiere, voglia di fare e gastronomia. Non c’è spazio per tornare indietro, ora. E l’entusiasmo si tasta con mano, durante ‘Bagnara in festa’, il pomeriggio organizzato da volontari e parrocchia, “il primo passo concreto perchè la comunità di Campi torni a riappropriarsi della memoria di questo bene, per poi gettare le basi per il recupero successivo, quello materiale”.
Ha detto questo Paolo Maci, presidente del Comitato di tutela Madonna dell’Alto. Scout e anziani, comitive di famiglie e ragazzi. C’era il cuore di Campi ad accompagnare il risveglio di quello che fu il Casale di Bagnara, sito archeologico sull’altura che corre verso Cellino San Marco, e poi della Chiesa, la piccola Cerrate, sorella minore dell’abbazia di Squinzano, gioiellino romanico che ha basi paleocristiane e prima ancora pagane, quelle di un tempio greco.
Era rimasta sbarrata per decenni. È stata ripulita, liberata dai rovi, resa accessibile. Ora, sarà anche al centro di un progetto di restauro che un gruppo di architetti pugliesi ha deciso di stilare, gratuitamente, base per la ricerca di fondi che possano finanziarne il recupero, senza snaturare l’anima di una chiesetta che rurale era e rurale dovrà rimanere.
È il primo punto fermo di un percorso lungo almeno due anni, da quando TelerRama, per la prima volta, si è occupata della Madonna dell’Alto, con reportage e servizi, facendone un esempio di punta della 10^ battaglia, quella della cultura come infrastruttura, e dando linfa e sostegno alle iniziative che sono seguite.
Il percorso è tracciato, si diceva. E Campi sembra essersi già ri-innamorata della sua perla.
Foto di Antonio Castelluzzo