LECCE – Riempire quel vuoto che si è creato a destra è l’ambizione di chi, ora, è rimasto senza un tetto comune. Quel vuoto c’è da quando Alleanza Nazionale ha chiuso battenti, scegliendo la fusione con Forza Italia e iniziando quel lento suicidio politico che oggi vede molti ex orfani di un partito espressione di un’ideologia marcatamente di destra.
Così c’è chi come Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud, Francesco Storace de La Destra, Roberto Menia, coordinatore nazionale di FLI e altri come Adolfo Urso, Domenico Nania, Andrea Ronchi, Salvatore e Fabrizio Tatarella, Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia, tutti si ritroveranno a confronto a Lecce, città inserita fra le tappe nazionali del tour per cercare di ricostruire, ricompattare la destra.
Ma in politica 2+2 non fa sempre 4, tradotto: la sommatoria dei pacchetti elettori potrebbe non trovare la quadra. Cioè non tutti potrebbero condividere, sposare e seguire un nuovo progetto politico che da qui a poco si andrà a costruire.
Sono in diversi, a livello provinciale e regionale soprattutto, ad esprimere scetticismo non tanto sull’idea di creare la destra quanto sugli autori di questo progetto. Molti di loro infatti sono proprio i fautori del suicidio politico di AN, ora senza una poltrona, in cerca di visibilità e postazione.
La tappa leccese del confronto servirà per capire quanti e chi seguiranno la destra.