TARANTO – E’ il papà della piccola Carmela Cirella che parla ed è il massimo della pena che chiede per i colpevoli della tragedia che nel 2007 ha sconvolto la sua famiglia. La tragedia di una ragazzina di appena 13 anni, sua figlia Carmela, vittima di violenza sessuale e che per questo si è poi tolta al vita, lanciandosi dal balcone della sua abitazione al quartiere Salinella.
Oggi la penultima importante udienza del processo contro i tre stupratori, adesso maggiorenni, di Carmela a sostenere la causa anche il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario – che è stato sempre presente ad ogni udienza – e questa mattina in presidio davanti al Tribunale con interventi, pannelli, e striscioni.
Nell’occasione il Movimento annuncia la mobilitazione nazionale contro i femminicidi e gli stupri contro le donne che vi sarà il 6 luglio a Roma. Non sono molte però le persone a fermarsi. E su questo, il papà di Carmela spende parole pesanti confrontando il caso alla vicenda Scazzi.