L’assenza del principio attivo, destinato a curare le patologie respiratorie dei bambini, avrebbe reso il farmaco non solo inutile, ma addirittura pericoloso per la salute. E di questo, a quanto pare, i manager della casa farmaceuticaproduttrice erano a conoscenza, tanto da nascondere le prove, le analisi pilotate e addirittura le mail compromettenti.
Alla fine, però, la verità è venuta a galla. Sono stati i carabinieri del NAS di Latina, dopo serrate indagini e analisi certosine, a portare alla luce la truffa ordita dalla Geymonat e all’arresto di tre manager, fra cui una donna originaria di Maglie, Maria Gabriella Carluccio, che insieme a Marco Bonifacio, di Brescia e a Giancarlo De Angelis, di Anagni, risponde di contraffazione di medicinale. I tre sono ora ai domiciliari.
Stando alle analisi, condotte insieme all’Agenzia Italiana del Farmaco e all’Istituto Superiore di Sanità, al posto del principio attivo, nel farmaco in questione sarebbero state sostanze utilizzate, normalmente, per cosmetici e integratori alimentari, ma inefficaci dal punto di vista farmaceutico.
I NAS sono riusciti a portare alla luce la contraffazione grazie a una segnalazione di una farmacia di Roma, che avrebbe evidenziato uno sgretolamento sospetto delle supposte incriminate.
Il medicinale è stato ritirato dal mercato nel 2011, ma secondo le stime dei militari ci sarebbero in giro ancora 10.000 confezioni, con scadenza marzo 2016.