LECCE – “Tassi usurari applicati dalla sede di Otranto del Banco di Napoli” (un tasso medio del 12,165% secondo il consulente nominato dal Tribunale), nei confronti di una coppia di anziani coniugi: con questa motivazione l’istituto di credito è stato condannato in 1° grado alla restituzione di alcune somme pagate, mentre in 2°grado, la banca si è vista dichiarare improcedibile l’appello.
La società del Banco di Napoli ha cercato di far valere le sue ragioni in appello, ma la Corte ha dichiarato l’appello improcedibile, quindi è stata confermata la sentenza di primo grado che accertava il superamento dei tassi soglia previsti dalla legge sull’usura e dunque l’applicazione di interessi usurari.
La vicenda risale al 1991, quando una coppia di coniugi di Otranto ottenne un mutuo a tasso variabile di 100 milioni, che sono poi diventati quasi il doppio con gli interessi (circa 93.000 € pagati, ma la banca ne voleva altri 40.000, per arrivare a una cifra superiore ai 200 milioni di vecchie lire).
Nelle more del giudizio il marito è deceduto, in appello si sono costituiti gli eredi, assistiti dall’avvocato Massimo Todisco.