LECCE – Chiedono di riprendersi le ore che tre mesi fa hanno dovuto cedere. Per ora, infatti, continuano a lavorare allo stesso modo, con lo stesso carico, ma in meno tempo e con buste paga ben più leggere. Gli addetti alle pulizie dell’Università del Salento si sono fatti sentire, in mattinata, di fronte agli uffici del Rettorato di piazzetta Tancredi.
Per tutti i 100 operatori interessati, il cambio d’appalto ad aprile dall’azienda Samir a Conesp, ha significato la riduzione dell’orario di lavoro del 15-20%. Oltre la metà di loro ha contratti che non superano le 16-18 ore settimanali. È dalla fascia più debole che parte la protesta.
“L’azienda è sorda alle nostre problematiche”, ripetono. Chiedono che vengano distribuite le ore provenienti dai pensionamenti, di rivedere l’orario settimanale, di riconoscere altrimenti gli straordinari che per forza di cose sono svolti per portare a termine le mansioni. Hanno cercato di farsi ascoltare dal rettore Domenico Laforgia, incontrato in mattinata.
Nel piatto, ora, è stata aggiunta una fetta da 5.000 mq in più di pulizie da effettuare. “Significano nuove ore di lavoro da distribuire necessariamente tra i redditi più bassi”, insistono dal sindacato. Di mezzo, però, c’è anche la prospettiva. Nelle prossime settimane, dopo la controversia legata alla gara pubblica, dovrà essere finalmente sottoscritto il nuovo contratto d’appalto, che prevede la riduzione complessiva del servizio a 90.000 ore. E si teme che l’onda lunga delle ripercussioni continui ad abbattersi ancora di nuovo sugli stessi.
Foto di Giuseppe Pizzo