Cronaca

Sequestri senza fine sulla costa, sigilli al ‘Just’ di Otranto

OTRANTO  (LE)  –   Altro giro, altro sequestro. Non c’è pace per la costa salentina. Dopo Porto Cesareo, iniziano a capitolare a catena anche i presunti abusivismi di Otranto. Scattano i sigilli alla discoteca ‘Just’. Ad apporli, nella serata di ieri,i carabinieri del NOE di Lecce, al comando del maggiore Nicola Candido e coadiuvati dai carabinieri della Stazione di Otranto.

L’ultimo tassello, in ordine di tempo, della campagna estiva che sta portando a setacciare palmo a palmo, l’intera litoranea leccese e non solo.

Abusivismo edilizio e deturpamento di bellezze naturali sono le due ipotesi di reato contestate ora al titolare del ‘Just’, segnalato alla Procura della Repubblica. Un sequestro gemello rispetto a quello del 28 maggio scorso al ‘Bahia’, per cui è arrivata tra l’altro, proprio in queste ore, la convalida.

Che si arrivasse a porre sotto chiave anche la discoteca adiacente, collocata all’interno del lido ‘Balnearea’, era nell’aria. Originariamente infatti, la struttura era un tutt’uno, poi divisa. E le infrazioni paiono essere le stesse: le opere sarebbero state realizzate, in assenza di idoneo titolo abilitativo e con conseguente deturpamento di bellezze naturali, in area demaniale marittima, in zona ricadente in sito di importanza comunitaria, i laghi Alimini appunto, area sottoposta inoltre a vincolo paesaggistico e geologico.

Le indagini dei militari sono andate avanti per settimane, con sopralluoghi sul posto e acquisizioni di documentazione presso il Comune di Otranto, la Soprintendenza e gli uffici della Provincia di Lecce. I rilievi fotografici effettuati hanno permesso anche di ricostruire i presunti illeciti, nonostante si stesse provvedendo, negli ultimi giorni, a rimuovere parzialmente alcune strutture in legno.

Il sequestro preventivo d’urgenza effettuato d’iniziativa dal NOE riguarda, in particolare, un’area di 1.000 metri quadri destinata a intrattenimenti danzanti, l’ingresso comune utilizzato da stabilimento balneare e discoteca, pavimentazione e opere edili relative a ingresso, pista da ballo e area a servizio del lido. Non solo. I sigilli sono stati apposti anche alle coperture delle superfici adibite a ingresso e dell’area utilizzata come pista da ballo e servizi annessi, oltre che a due piattaforme in cemento utilizzate per i servizi igenici e alle strutture realizzate con pannelli coibentati su pavimentazione in cemento. La situazione riscontrata, infatti, è a macchia di leopardo. Alcuni manufatti sono risultati autorizzati, altri completamente abusivi, altri parzialmente difformi.

Ciò che è certo, però, è che dell’avvenuto sequestro saranno informate oltre alla Procura, anche le autorità amministrative per i relativi provvedimenti di competenza. 

 

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