Politica

Le urne chiamano 21 Comuni salentini al voto, il 13% già alle urne

Per molti è il banco di prova, per altri è un semplice test. La tornata elettorale che si chiuderà fra poche ore, sarà comunque destinata a far parlare. E’ la prima occasione utile per tastare il polso ai partiti dopo la formazione del governo Letta.

PD, PDL, Scelta Civica potranno capire la reazione del proprio elettorato dopo le larghe intese, Grillo potrà capire se la piazza tiene e i movimenti locali potranno testare la fiducia accordata dai delusi dalla politica.

Insomma sui dati ci sarà certamente da dire. I seggi intanto sono aperti, il primo dato da osservare sarà l’affluenza alle urne. Per ora tutto sommato tiene.

I Comuni chiamati a rinnovare le amministrazioni sono 21 in tutto il Salento.

7 nel tarantino (Crispiano, Leporano, Lizzano, Manduria commissariata dopo le indagini su presunte infiltrazioni mafiose nell’amministrazione in carica dal 2010, S.Marzano di S.Giuseppe, Palagianello e Pulsano) 2 nel brindisino (S.Donaci e Carovigno) e 12 nel leccese (Alezio, Giurdignano, Monteroni, Montesano, Salve, S.Donato, Sannicola, S.Cesarea, Spongano, Surbo, Vernole e Squinzano). In quest’ultimo Comune è stato il commissario Aprea a fare un giro tra i seggi in compagnia del colonnello Maurizio Ferla, comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, a significare una maggiore attenzione specialmente dopo l’atto intimidatorio delle scorse ore ai danni dell’ex sindaco.

La scheda, per tutti, sarà azzurra. Per i Comuni sotto i 15.000 abitanti, l’elettore può votare:

• per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; 
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo, e per la lista collegata tracciando un segno anche sul relativo contrassegno.

In tutti i casi, il voto si intenderà attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata.

Nei Comuni sotto i 5.000 abitanti l’elettore potrà scegliere un solo voto di preferenza da scrivere nelle apposite righe stampate sotto il contrassegno.

Da questa tornata elettorale ci sarà una novità, invece, per i Comuni con un numero di abitanti compresi tra i 5.000 e i 15.000. Le preferenze che sarà possibile esprimere saranno, se lo si vuole, due. Ma rigorosamente di sesso diverso. Pena l’annullamento della seconda.

In entrambi i casi i nomi dei consiglieri devono essere delle liste collegate al sindaco.

Nei Comuni sopra i 15.000 abitanti e quindi solo Manduria, L’elettore può votare:

• per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;
• per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. ‘voto disgiunto’).

Anche in questo caso sarà possibile indicare due preferenze per l’elezione dei consiglieri, necessariamente di sesso opposto. Pena l’annullamento della seconda preferenza.

I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani.

 

 

 

 

 

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