LECCE – Ripartire dal lavoro, con l’obiettivo della piena occupazione, garantendo i diritti cancellati, investendo sull’istruzione e la formazione: la CGIL nazionale suggerisce il modello di sviluppo da perseguire anche nel Salento, dove si sono svolti una serie di incontri con la base, per bocca della sua segretaria generale Susanna Camusso.
Non serve la sospensione dell’IMU per rimettere in piedi l’Italia, ma è necessario rispondere alla domanda che più volte la leader CGIL rivolge alla platea nel suo tour salentino: quale modello di sviluppo vogliamo perseguire?
Quello adottato fino ad oggi è stato un fallimento: le normative sul lavoro di questi ultimi 20 anni hanno portato a una precarizzazione selvaggia. Tanti i temi toccati: dalla lotta al caporalato, citando il caso di Nardò, al rifiuto dei grandi centri commerciali perchè sono secondo la segretaria generale, modelli sociali sbagliati.
“Non è la crisi il vero problema – ha ripetuto Susanna Camusso – ma il fatto che i profitti siano diventati rendite, anzichè investimenti e che i nostri imprenditori abbiano scelto la strada della delocalizzazione”. La segretaria generale suggerisce al governo di concentrarsi sulle rendite e di recuperare da lì i soldi per il lavoro e per garantire l’istruzione fino a 18 anni.