Cronaca

Addio al progetto del porto a S.Cataldo e i grattini in centro aumentano

LECCE  –  Dal project financing per il porto turistico che non si farà perchè il privato, Igeco di Ricchiuto ha fatto un passo indietro al grattino che aumenta nella zona centrale ma non le strisce blu in città al ricorso contro il governo centrale per ottenere il rimborso per le spese di giustizia.

Sono le cattive notizie di Palazzo Carafa che, come altri Comuni d’Italia, non vive più i periodi delle vacche grasse. Partiamo dal primo dei tre punti affrontati in conferenza stampa dal Sindaco, Paolo Perrone, e dagli Assessori al ramo.

Il porto turistico a San Cataldo per ora non si farà, poichè il soggetto privato chiamato a compartecipare insieme al pubblico nel project financing, ossia Igeco di Ricchiuto, ha fatto un passo indietro. Il periodo è critico e la somma in ballo, 18 milioni di euro, sono un impegno di non poco conto. Tuttavia il Comune di Lecce chiederà alla Regione di ottenere i 6 milioni e mezzo di euro che spettano al pubblico per interventi paesaggistici per la messa in sicurezza e abbellimento della costa, come la realizzazione del lungomare da Torre Rinalda a San Cataldo.

Dal porto alla mobilità. Cambia il piano di sosta tariffata e relativi costi in centro. Di buono c’è che non verranno aumentate le strisce blu in città, ma si è provveduto ad applicare un aggiornamento  Istat sulle zone a pagamento esistenti, specie in centro. L’area che interessa piazza Mazzini è stata suddivisa in due micro aree, quella rossa a 1,50 l’ora, quella arancione ad 1,30 all’ora. Per le altre zone invece si passa da 0,30 a 0,60 l’ora. Perrone ringrazia SGM perchè nel piano d’impresa erano garantiti al privato 7.500 stalli a pagamento, mentre ora sono 6.800. Inoltre, la partecipata del Comune di Lecce parteciperà con 400.000 € + IVA alla manutenzione della segnaletica orizzontale e dei semafori.

L’ultima questione affrontata riguarda il problema con il governo centrale. La giunta ha affidato il mandato allo Studio legale Quinto per seguire il ricorso contro il ministero della giustizia. Le direttrici su cui si muoverà il Comune di Lecce sono due: la messa in mora del Ministero per le spese rendicontate e non riconosciute 2011-2012 e quelle per gli anni a venire. In ballo ci sono 4 milioni di euro. Una questione che Perrone porterà in ANCI.

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