LECCE – Luigi Pepe viene riconfermato alla guida di STP contro il volere dei Consiglieri provinciali e dei vertici del PDL, Silvano Macculi al centro delle polemiche verso le dimissioni dalla carica di Assessore provinciale. La sua richiesta è nell’aria.
Casus belli, la riconferma di Luigi Pepe a guida di STP, partecipata della Provincia, definita dai Consiglieri in rivolta un vero e proprio blitz.
Il provvedimento, a firma dell’Assessore al Bilancio, sembrerebbe non essere stato condiviso non solo con la maggioranza, ma anche con il Presidente Antonio Gabellone e soprattutto con il plenipotenziario del PDL in Puglia, Raffaele Fitto al quale tutto il partito si è rivolto per chiedere di sbrogliare il nodo creato da Macculi.
La soluzione venuta fuori al termine della riunione politica consisteva nelle dimissioni di uno dei due: o Luigi Pepe o Silvano Macculi. Ma il primo avrebbe risposto picche, costringendo così il secondo a fare un passo indietro che dovrebbe essere formalizzato a breve. Dietro la scelta solitaria di Macculi ci sarebbe il progetto di rafforzare il proprio bacino elettorale in vista dell’appuntamento elettorale del 2015, ossia il rinnovo del Consiglio regionale, al quale aspirerebbe Macculi.
Un boccone troppo grande e amaro da mandar giù per il resto della maggioranza di Gabellone che non ha inteso digerire la nomina, chiedendo che vi fossero delle conseguenze alla scelta di Macculi. Con il sempre più vicino passo indietro dell’Assessore al Bilancio, l’eterno rimpasto di giunta, di cui si parla da tanto, non è più un miraggio ma una reale possibilità. E c’è già chi inizia a scaldare i motori per entrare nel governo di Palazzo dei Celestini. Ovviamente gli occhi sono puntati sulla partita elettorale di fine mese, dove alleanze più o meno dichiarate potrebbero influire sulla rimodulazione della squadra di Antonio Gabellone.