LECCE – Si concentrano sulla possibilità che Salvatore Ippolito sia rimasto vittima di un tentativo di estorsione le indagini che gli agenti della Squadra Mobile di Lecce insieme alla Polizia Penitenziaria stanno conducendo sulla morte dell’Assistente capo che martedì pomeriggio si è tolto la vita nel giardino del Carcere minorile di via Monteroni.
Aveva 54 anni, era prossimo alla pensione e prima di compiere quel gesto assurdo e inaspettato proprio durante l’orario di servizio avrebbe scritto due biglietti ritrovati nella sua auto. Uno indirizzato ai due figli, con le scuse per il gesto, l’altro alla Magistratura.
È in questo che l’agente denuncia ricatti per questioni legate al denaro. “Scusatemi per questo gesto – scrive l’agente – ma un po’ di tempo fa persone senza scrupoli mi hanno rovinato la vita estorcendomi denaro”. Sarebbe questo il movente del suicidio e su questo si stanno concentrando le indagini.
Salvatore Ippolito, di Novoli, vedovo da qualche anno, ha appeso una corda alla traversa della porta di calcetto sistemata nel giardino della struttura che comprende anche la comunità di recupero e si è impiccato. È stato un collega a trovare il corpo e a far scattare i soccorsi. Ma all’arrivo dell’ambulanza per lui non c’era più nulla da fare.
Il Medico legale Alberto Tortorella ha compiuto un primo esame necroscopico, mentre la Polizia Scientifica ha esaminato lo stato dei luoghi e ritrovato i biglietti. Sul posto sono arrivati oltre agli agenti della Squadra Mobile anche i colleghi dell’uomo insieme al Comandante della Polizia Penitenziaria di Lecce il Dott. Riccardo Secci.
Nelle prossime ore il Magistrato disporrà l’autopsia sul corpo dell’uomo.