Politica

Riordino Province, nuovo governo per un nuovo tormentone

Il tema del riordino delle Province andrà ripreso. E con esso, la discussione su accorpamenti, alleanze e strategie. Non ha dubbi in tal senso, il neo Ministro alla Pubblica Amministrazione e della Semplificazione Giampiero D’Alia che, nel giorno del giuramento del governo, ha toccato anche l’annosa questione lasciata in sospeso da Filippo Patroni Griffi e soprattutto da un governo a cui, proprio nel momento clou, venne a mancare la fiducia.

Altri tempi, ma non altre storie. Perchè il riordino delle Province italiane e la loro parziale soppressione andrà ripreso. Lo assicura D’Alia in un intervista rilasciata al quotidiano romano Il Messaggero.

“Penso che il tema delle Province andrà ripreso nel quadro di un pacchetto di misure più ampio. Su questo tema credo che nei prossimi giorni – ha spiegato il Ministro – faremo un lavoro collegiale coordinato dal Presidente del Consiglio. Lavoro al quale porterò il mio contributo”.

Impossibile al momento, conoscere l’orientamento di D’Alia, eletto nelle file dell’UDC e quindi, se non ‘coinquilino’ quantomeno vicino di casa di Massimo Ferrarese, leader di Noi Centro ed ex – oltre che ultimo – Presidente della Provincia di Brindisi, commissariata dallo scorso ottobre a seguito delle dimissioni dell’imprenditore. Una Provincia, quella di Brindisi, che se da un lato rischia di ritrovarsi nuovamente risucchiata nel vortice degli accorpamenti – Taranto o Lecce, con a margine battaglie ideologiche piuttosto che di potere – che, secondo il Consigliere regionale di FLI Euprepio Curto, rischia di ritrovarsi in una sorta di limbo amministrativo.

“Il rischio di una Provincia-non Provincia, a guida di un pur rispettabilissimo Commissario, e non politica come comunque dovrebbe sempre essere in qualsiasi caso, potrebbe prolungarsi – scriveva Curto qualche giorno fa – per un periodo molto lungo e indeterminato. Il rischio, per l’ente di Piazza S.Teresa, è che se il nuovo governo riattivasse il procedimento di riordino che si preannuncia lungo e tortuoso, potrebbe essere nuovamente cancellata qualsiasi ipotesi di elezione”.

Da qui, il concretizzarsi di quella che Curto vede come una iattura. Una Provincia-non Provincia commissariata ad oltranza. Oppure, se si preferisce, una preda da spartire in un futuro prossimo tra Taranto, Lecce e persino Bari, in base alle delibere votate dai Comuni. Il Consiglio adriatico, tra le polemiche, votò per Lecce, una volta fallito il progetto del doppio capoluogo con Taranto. Brindisi, così, si candida nuovamente a vero e proprio crocevia delle aspettative delle Province confinanti, ma anche oggetto di un vero e proprio questionario da sottoporre ai nostri parlamentari.

Province salentine, queste sconosciute. Qual è il loro futuro?

 

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