Cronaca

AIA Ilva, la diffida di Legambiente: “Troppe inadempienze”

TARANTO  –  Troppe proroghe e inadempienze. Scatta così la diffida di Legambiente. Perchè l’attuazione dell’AIA da parte dell’Ilva – secondo l’associazione ambientalista    prosegue a rallentatore e con troppi intoppi.

E chissà, forse, anche con qualche infrazione. Da qui la  comunicazione  inviata  al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente, al Garante AIA Ilva e per conoscenza, anche al Prefetto di Taranto, il quale però, non potrà disporre eventuali sanzioni, previste dalla legge ‘salva Ilva’, finchè non saranno accertate le infrazioni in questione.

Lo ha chiarito, direttamente a Lunetta Franco, Presidente di Legambiente, il Capo di Gabinetto del Prefetto di Taranto, Cosima Di Stani, in un incontro dell 11 aprile scorso. Il punto è che ancora non è ben chiaro quale sia l’organo accertatore, tra il Garante, l’ISPRA o il Ministero dell’Ambiente, di queste eventuali infrazioni.

L’azienda intanto continua a chiedere proroghe sui tempi di chiusura dei nastri e per tutte le altre misure dettate dall’AIA. Sottolinea inoltre Legambiente, come nell’AIA non sia stata inserita l’installazione di un sistema di abbattimento delle emissioni ai camini delle cokerie. Misura che era già prevista nell’autorizzazione del 2011, ma che è stata bocciata dal TAR di Lecce dopo il ricorso dell’Ilva.

E ancora, scadeva il 31 gennaio scorso, il termine per l’approvazione delle parti dell’AIA, sulla gestione delle discariche, delle acque e dei rifiuti. Ma ancora non esiste neppure una bozza del progetto. 5, alla luce di tutto questo, le richieste di Legambiente. 

In primis, chiarire l’iter di accertamento delle eventuali infrazioni dell’Ilva.
Esplicitare poi l’orientamento del Ministero dell’Ambiente in merito alle proroghe richieste dall’Ilva. Provvedere, inoltre, ad un riesame dell’AIA nella parte relativa alle cokerie, prescrivendo l’installazione di sistemi di abbattimento delle emissioni convogliate. Quarta richiesta: prescrivere all’Ilva la corretta applicazione della BAT al fine di minimizzare lo spolverio durante lo scarico delle materie prime dalle navi. E, ultimo punto, rendere noto lo “stato dell’arte” delle ulteriori parti dell’AIA e accelerarne l’iter. “Richieste, che se entro 10 gg. non vedranno risposta – scrive Legambiente – l’associazione è pronta ad ogni iniziativa per accertare eventuali abusi, omissioni, ritardi”.

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