BRINDISI – Alla faccia della legge – meglio, delle sue interpretazioni – e del bigottismo imperante di chi pensa che il termine ‘mistress’ si rifaccia a qualche arcaica dottrina in salsa ‘opus Dei’. Brindisi è una città trasgressiva, inserita nell’omonimo circuito web dove gli internauti più scafati possono, esattamente come avviene in una qualsiasi ‘casa chiusa’ tedesca, olandese, svedese e così via, scegliere il soggetto con cui trascorrere qualche ora – meglio, qualche minuto, viste le tariffe – di relax in ambiente raffinato, riscaldato, condizionato.
Soprattutto discreto. Ce n’è per tutti i gusti. Si va dalle classiche ‘escort’, top class dai costi proibitivi, alle meno esigenti ‘girls’. “Calde – leggiamo in un annuncio – come il sole dei Caraibi, completissime, tutto senza fretta… Facili da trovare, ma non da dimenticare… “.
Categoria a parte quella delle mistress. Sono poche e quelle poche, operano lontano da Brindisi. Ma per i più esigenti, una trasferta pagata potrebbe valere la candela. Tra calpestamenti e adorazioni dei piedi e della scarpa.
Spazio anche ai locali trasgressivi, tra tutti gli scambi di coppia. In questa sezione, a farla da padrone è Francavilla, con ben due privè pubblicizzati.
Ma in realtà, ciò che sembrerebbe andare più per la maggiore nel capoluogo adriatico è la categoria dei transessuali. Sono decine gli annunci per gli amanti del genere. Ma i prezzi?
Qualche mese fa, vi avevamo raccontato delle tariffe delle prostitute nigeriane, vere e proprie ‘schiave del sesso’, costrette a prostituirsi sulla statale Taranto-Brindisi per pochi euro.
Chi opera sul web, invece, non si accontenta certo di pochi soldi. E sì, perchè incuriositi dall’annuncio pubblicato da Perla, Massaggiatrice veramente indimenticabile, passionale, carina, allegra, intelligente e molto curata… , abbiamo deciso di prendere un appuntamento. Chiedendo, ovviamente, la paga della prestazione.
E chiedere uno sconto è stato inutile…
Vabbuò, in tempo di crisi, decisamente troppo. Arrivederci Perla. Arrivederci a tempi migliori. Arrivederci a quando lo Stato e la politica si renderanno conto di quanto sia anacronistica l’attuale legge. E di quanto alcune di queste donne, figlie di moderna schiavitù, siano letteralmente assoggettate ai loro protettori.