Politica

Emiliano “lo striscione un mix tra ironia e riconciliazione”

BARI   –   “Lo striscione? Un modo per riconciliarsi con Silvio”. Michele Emiliano, commenta così la scritta della discordia che ieri ha attratto l’attenzione della folla accorsa in piazza della Libertà per acclamare il leader Berlusconi. “Caro Silvio, bentornato a Bari” diceva lo striscione che campeggiava sulla facciata del Teatro Piccinni. Ma il sindaco respinge il vespaio di polemiche che si è scatenato attorno alla sua scelta. Ma lo fa consapevole del fatto che il risultato che voleva ottenere l’ha, effettivamente, raggiunto.

Emiliano ama scatenare polemiche, provocare, stuzzicare. Lo fa abilmente e puntualmente ci riesce. Come in questo caso. Ma quando poi gli si chiede conto del perchè ha fatto ciò che ha fatto, risponde con una diplomazia che fa apparire la scelta quasi scontata.

Emiliano supera l’argomento striscione e va oltre. No al governissimo con il PDL, ribadisce convinto. “Non combinerebbero niente – dice con franchezza – litigherebbero su ogni cosa, perchè sono due anime troppo diverse”. E poi lancia, ancora una volta, la sua proposta.

Difficilmente però il PD accetterà la sua proposta. E quello del governo, non è l’unico nodo da sciogliere. Sul piatto c’è anche l’elezione del capo dello Stato. L’argomento è stato al centro del pranzo tra i maggiorenti del PDL che ha preceduto la manifestazione di piazza. Non c’è una linea precisa. Non si sa che pesci prendere. Difficilmente sarà proposto Silvio Berlusconi perchè oltre all’intenzione di ricandidarsi come premier, è il partito che non vuole giocare la sua carta principale sapendo di perdere, perchè carente dei voti sufficienti.

“Finirà che alla quarta votazione sarà eletta Anna Finocchiaro – dice un deputato – perchè è l’unica che ha i voti. La Lega l’appoggerà sicuramente”. Ma proprio ieri, prima del manifestazione in piazza, un gruppo di sostenitori ha avanzato un altro nome per la presidenza della Repubblica. Quello di Adriana Poli Bortone. E’ donna, è del sud. Ha una lunga esperienza di governo. “Perchè no?”, dice uno dei proponenti. Ma l’ipotesi pare non poter trovare strada. 

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