Cronaca

Dopo ‘Open’, scoppia la polemica tra Perrone e De Leo

LECCE    –   La puntata di ‘Open’ sul caso BOC con Ennio De Leo in studio, ex Assessore al Bilancio della giunta Poli, condannato poche ore prima a 4 anni e mezzo in 1° grado, scatena le polemiche. Nel corso della trasmissione, De Leo ha più volte ribadito che nessuna delibera poteva passare senza il consenso e la condivisione di Forza Italia.

Sugli incentivi, l’ex Assessore ha puntualizzato di non sapere se il suo sia stato veramente un errore, ma sottolinea di non averlo fatto da solo: si trattava di una delibera di carattere generale alla quale nessuno si è opposto. Tutti sapevano e tutti hanno condiviso, secondo l’ex Assessore, esattamente com’è avvenuto nei casi di via Brenta e del filobus.

La domanda è sempre la stessa: “Perchè tutti fanno finta di non conoscere quelle delibere che all’epoca dei fatti tutti conoscevano e condividevano?”.

L’attuale Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, però, ha un’altra versione dei fatti e interviene con un comunicato ufficiale, diffuso nella serata di ieri: “Le dichiarazioni rilasciate dall’ex assessore Ennio De Leo durante la trasmissione ‘Open’ di TeleRama e riprese in alcune edizioni del telegiornale della stessa emittente, necessitano un doveroso approfondimento per evitare di alimentare inutili polemiche e strumentalizzazioni di ordine politico e sgomberare il campo definitivamente da eventuali equivoci di sorta. Non risponde assolutamente al vero, la circostanza secondo la quale io sarei stato presente nella seduta di giunta nella quale venne approvata la delibera sul regolamento dei BOC. È sufficiente dare un’occhiata alla delibera in questione per comprendere che De Leo ha preso un vero e proprio abbaglio: il sottoscritto era assente. Tutti all’interno della giunta di allora conoscevano, da tempo, quale fosse la mia posizione di dissenso sui BOC comunali. Una posizione chiara che si evince dagli atti che ho compiuto quando ho guidato l’Amministrazione Comunale rinegoziando – con il voto unanime del Consiglio comunale – un contratto che non era per nulla favorevole per il Comune di Lecce”.

Insomma, l’attuale primo cittadino di Lecce respinge con forza la ricostruzione di De Leo sulle delibere condivise e aggiunge: “La responsabilità politica, e non solo, dunque, è soprattutto di chi ha proposto la delibera portandola all’attenzione del governo cittadino. Ed è francamente stucchevole continuare a tirarmi in ballo su altre due vicende, quella di via Brenta e quella del filobus, questioni che ho affrontato e risolto per il bene della città di Lecce”.

Tutte le polemiche che sembravano sopite con l’alleanza Poli Bortone-Perrone per la corsa delle comunali sembrano riaffiorare: gli ex della giunta Poli che ora governano Lecce non ci stanno a passare per quelli che ne hanno condiviso scelte sbagliate.

Ma De Leo, raggiunto al telefono in mattinata, insiste e dice di volergli rinfrescare la memoria: “Non mi risulta che Perrone fosse contrario a certe delibere, compresa quella dei BOC: non è scritto da nessuna parte”. Poi l’ex Assessore al Bilancio ribadisce il concetto: “Perrone era capo-delegazione di Forza Italia e se avesse posto il veto, la delibera non sarebbe mai arrivata in giunta: non ho mai saputo che era contrario alla delibera sugli incentivi. Bastava porre il veto, se è vero che era contrario: in tante altre occasioni con il veto del suo partito le delibere sono state bloccate. Rispetto le sue dichiarazioni, ognuno dichiara quello che gli pare, ma bisogna ricordare che Forza Italia contava in quella giunta. Ad esempio, se Forza Italia non avesse voluto il filobus, quella delibera non sarebbe passata: Peyla, invece, che era l’Assessore di riferimento e apparteneva allo stesso partito di Perrone, lo voleva. Nel caso della delibera degli incentivi per i premi a chi si occupa dei piani finanziari (e ci tengo a precisare che si trattava di approvazione di un regolamento e non di un’attribuzione di somme a qualcuno), la delibera non è stata proprio discussa: è arrivata in giunta, conosciuta da tutti quanti e regolarmente pubblicata dopo l’approvazione”.

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