Politica

Vendola lascia il Parlamento. I suoi ancora no.

BARI   –   Prima una riunione di oltre un’ora con Pierluigi Bersani. Poi l’annuncio ufficiale. “Mi dimetto da parlamentare”. Il governatore Nichi Vendola ha formalizzato a Montecitorio la decisione che aveva assunto all’indomani del voto, ovvero quella di restare alla guida della Regione Puglia rinunciando allo scranno romano.

“Sono andato a Montecitorio per formalizzare un atto che già esiste politicamente” ha detto Vendola.

“Ho annunciato all’indomani delle elezioni la mia intenzione di restare  presidente della Regione Puglia. Trovo strumentale e infondata la campagna di stampa che mi riguarda. Credo – ha concluso il governatore – che non ci fosse alcuna possibilità di immaginare una sovrapposizione di ruoli, nè la meschinità di assommare emolumenti di natura differente. Una possibilità che non esiste in natura per quanto mi riguarda”.

Una decisione dettata, quindi, più dalle polemiche alimentate nelle ultime settimane  che dalla fretta di scegliere.  E la scelta del governatore potrebbe ricadere a valanga anche sugli altri consiglieri con doppio incarico. Specie tra quelli nelle fila di Sinistra Ecologia e Libertà.

Se prima, infatti, l’orientamento di tutti e 10 i consiglieri parlamentari era quello di attendere l’elezione del Capo dello Stato prima di optare per il posto a Roma, ora sembra esserci stata un’accelerata. Le prime dimissioni pervenute sono quelle del brindisino Toni Matarrelli; lascerà la carica di consigliere regionale venerdì, non appena tornerà in Puglia.

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