CAROVIGNO (BR) – E’ il viso di un giovane di trent’anni quello che si dispera per l’inspiegabile perdita della figlia di soli 3 anni. Antonio Schiena, padre di Benedetta è in prima fila nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso a Carovigno. Qualche banco più in là ci sono i genitori di Franca Sbano, la donna che la sera di Pasquetta ha deciso di farla finita dopo aver avvelenato la sua piccola.
Le due bare sono adagiate sull’altare della Parrocchia, una accanto all’altra, ed è da lì che Don Costantino Baccaro cerca di dare conforto e speranza ai famigliari di Franca e Benedetta, parlando del significato della resurrezione. E c’è soprattutto un monito rivolto all’intera comunità: quello di mettere da parte la curiosità sul perchè di una simile tragedia, di eliminare la critica e il giudizio e di fare posto alla pietà umana, di diffondere la tenerezza, proprio come suggerito da Papa Francesco.
Sono parole che fanno riflettere, quelle di Don Costantino, che di fronte a una folla commossa si sofferma sulla perdita di valori, sempre più spesso scalzati dall’egoismo, dall’indifferenza e dall’incapacità di ascoltare chi soffre. Era una sofferenza silenziosa quella che affliggeva Franca, una madre che ha voluto intraprendere l’ultimo viaggio insieme alla figlia. “Ora – ha concluso il Parroco – è tempo di accogliere le loro anime e di trarre da questo doloroso sacrificio una lezione di vita”.