Cronaca

Bimbo senza accompagnamento, la ASL riesaminerà il caso

CALIMERA (LE)    –     Buone nuove nel giorno di Pasqua per il piccolo Mattia: la ASL riesaminerà il caso del bimbo di Calimera al quale è stato tolto l’accompagnamento ed accordata solo unindennità. Vi abbiamo presentato il bambino un mese fa. E’ affetto da una rara malattia genetica – tuttora studiata dagli esperti – a causa della quale due anni e mezzo fa è nato con una malformazione alla gambina.

Alla sua tenera età, ha già dovuto subire due interventi chirurgici e deve indossa un tutore per 14 ore al giorno.

La famiglia Mazzotta è composta da mamma, papà, Mattia ed il fratellino maggiore Maurizio.

La malformazione di Mattia è stata diagnosticata a mamma Roberta durante la gravidanza. I medici le dissero che il bimbo avrebbe potuto non sopravvivere e, invece, ce l’ha fatta. Al 7° mese di gravidanza, Roberta fu licenziata. Suo marito ha un’officina meccanica, che è costretto a chiudere ogni volta che devono affrontare un nuovo viaggio a Genova, dove il bimbo è seguito da uno specialista, o a Napoli dove a breve verrà sottoposto a nuovi esami.

Dunque, la vita è durissima anche dal punto di vista economico. CuoreAmico Progetto Salento Solidarietà le diede un supporto economico, ma non basta. Fino a novembre hanno potuto contare sull’accompagnamento: un assegno da circa 480 € con il quale garantire la copertura minima delle cure e delle necessità di Mattia, ma poi, come una doccia fredda, è arrivata una lettera dell’INPS: al posto dell’accompagnamento, mattia avrebbe ricevuto l’indennità di frequenza. Meno della metà del denaro e solo nei mesi in cui frequenta la scuola. Un taglio al budget familiare di non poco conto. Da qui l’appello, disperato, di mamma Roberta.

Abbiamo messo a confronto le diagnosi con le quali la Commissione medica il 15 novembre del 2011 gli riconosceva l’invalidità al 100% con la quale viene accordato l’accompagnamento: Sindrome polimalformativa dell’arto inferiore sinistro.

Ed ecco la diagnosi pronunciata esattamente un anno dopo, cioè nel novembre scorso:

Sindrome polimalformativa con tibia curva congenita e piede equino.

Praticamente le stesse parole: “E allora perchè – chiede Roberta – ci hanno tolto l’accompagnamento?”.

Abbiamo interpellato INPS ed ASL. Abbiamo parlato con il Dott. Francesco Farì che ha fatto parte della Commissione medica che ha esaminato il caso di mattia.

Ci ha spiegato che la Commissione è un organo collegiale che valuta ed esprime un giudizio. Giudizio poi valutato in ultima battuta dall’INPS. Oggettivamente sono stati espressi due giudizi difformi senza che ci fossero cambiamenti sulla persona presa in esame. Dunque, i dubbi della mamma di mattia sono più che legittimi.

Da qui l’impegno del Dott. Farì, per quanto riguarda la parte che attiene alla ASL, di rivedere le pratiche, magari coinvolgendo anche l’INPS.

È già tanto per mamma Roberta. E come una dolce sorpresa nell’uovo di cioccolata, una speranza si accende in casa Mazzotta.

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