LECCE – “A Lecce ho ancora tanto da fare, non è detto che io non revochi la domanda presentata per concorrere al posto di Procuratore Nazionale della DNA”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, proprio a margine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’operazione che ha portato la DIA a sequestrare beni per 15 milioni ad Agostino Marzo.
Motta, nelle scorse settimane, ha presentato la propria candidatura alla guida della Direzione Nazionale Antimafia rimasta scoperta dopo l’elezione in Parlamento di Piero Grasso.
“La legge mi consente di restare ancora per 4 anni alla guida della Procura di Lecce e della DDA – ha chiarito il Magistrato salentino – e non è detto che io non scelga a priori di restare qui”.